Studenti all’auditorium per dire no al bullismo
▶ FOLIGNO
“Ero grassa e mi prendevano in giro, anche su Facebook: ero esclusa e ridevano di me. Sono stati mesi terribili che hanno visto tante umiliazioni e lacrime. Poi ho raccontato tutto a mia sorella che ha affrontato le mie compagne: in modo civile, senza urlare. Poi, insieme ai miei genitori, sono andata dalla dietologa e i gesti dibullismo sisono primadiradati e poi scomparsi”. E' quello che ha raccontato a voce bassa, Carla (nome di fantasia) a chi era seduta vicino a lei. Un’esperienza che, però, non ha avuto il coraggio di condividere con platea di studenti che ieri all'auditorium di Foligno hanno partecipato al convegno “Bullo non è bello - bullismo e cyberbullisno”. Un’iniziativa, organizzata dall’Ancri, chehavisto la partecipazione del procuratore generalediPerugia, FaustoCardella, del responsabilecampagne di comunicazione sui rischi e pericoli della rete per i minori della polizia postale, Marco ValerioCervellini, del comandante del reparto operativo dei carabinieridiPerugia, Carlo Sfacteria e del maresciallo capo dei carabinieri presso la Procura generale di Perugia, Claudio Zeni. “Il messaggio che vogliamo lanciare oggi - hadetto il procuratoreCardella - è che il cyberbullismo è l'esasperazione del bullismo, amplificato dal web. I ragazzi devonosaperecomedifendersi e vedere gli uomini in divisa come amici ai quali rivolgersi: parlare con loro significa parlarne con qualcuno che ti può ascoltare e consigliare”. Molto seguito dai ragazzi l'intervento di Marco Valerio Cervellini, coinvolgente nella sua esposizione che ha evidenziato come, stando alle statistiche italiane, il 28% degli studenti delle superiori è vittima di bullismo, la percentuale sa- le al 30% tra gli alunni delle medie. Nel 2017 a Foligno di casi eclatanti denunciati ai carabinieri se ne è verificato solo uno e, comunque, il fenomeno del bullismo non sembra affliggere particolarmente la città dellaQuintanao, comunque, non emerge ufficialmente. Come ha raccontato un professore, molto spesso è la scuola che risolve i problemi. Comeè accaduto qualche anno fa quando un gruppo di ragazziavevacreato, addirittura, un profilo apposito nel quale prendevano in giro un loro compagno: il ragazzo nonstudiava più enondormiva la notte. Poi ne ha parlato coniprofessori chehannoattivato una serie di iniziative con cui tutto è stato risolto. ◀