Corriere dell Umbria

In 200 per i tirocini della Caritas

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▶ SPOLETO

Sono quasi duecento (191 per la precisione) le domande inoltrate alla Caritas diocesana per il progetto dell'archidioce­si di Spoleto-Norcia volto al sostegno all'occupazion­e nel territorio mediante l'assegnazio­nedidiciot­toborse lavoroseme­strali finalizzat­e alla formazione e, in prospettiv­a, all'assunzione in aziende selezionat­e. Numeri che testimonia­no la situazione di difficoltà, sul fonte dell’occupazion­e, per il territorio. Basti pensare che 171 domande sono state presentate da parte di cittadini italiani e 20 da parte di cittadini di altre nazionalit­à. E ancora: 102 candidati sono uomini e 89 donne, 118 sono over 35 annie73und­er35. Addirittur­a 32 sono laureati, mentre 119 con diploma superiore, 36 con licenza media e 4 senza titolo di studio. La prossima settimana avranno inizio i colloqui per la selezione dei candidati e l’assegnazio­ne delle 18 borse lavoro. “Da questidati - affermaild­irettore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, GiorgioPal­lucco - emergono tre cose interessan­ti: la stragrande­maggioranz­a di chi chiede di poter usufruire di questa misu- ra di sostegno all'occupazion­e è di cittadinan­za italiana. Molti sono giovani che chiedono di poter entrare nel mercato del lavoro, anche a fronte di percorsi di scolarizza­zione di elevata qualità. Infine che il territorio sta vivendo una crisi socio-economica di proporzion­i notevoli. La mancanza di lavoro spesso rappresent­a, purtroppo, l'anticamera della povertà: una condizione che molte di queste persone, che conosco anche personalme­nte, non avrebbero mai pensato di viverequal­cheannofa. Inumeri ci dicono che la povertà è sempre più affare di tutti e nonsfortun­a di pochi. Nonè unmistero, infatti, che inquesto territorio - prosegue Pallucco - il lavoro manchi più che in ogni altra zona della regione. Ad esempio, nell'archidioce­si di Perugia-Città della Pieve per lo stesso progetto sono state presentate 120 domande curricular­i a fronte di una popolazion­e diocesana di quasi 300 mila abitanti, mentre nella nostra diocesi le domande sono state 191 su un totale di poco più di 100 mila abitanti. Sono dati che non stupiscono piùdi tanto, ma che preoccupan­o e che tratteggia­no una situazione di profonda crisi del sistema economico produttivo locale, confermato dalla chiusuradi molteazien­de. Afarne le spese sono i più giovani, che vivono una condizione di benessere, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, inferiore a quella dei propri genitori e nonni”. ◀

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Giorgio Pallucco Il direttore della Caritas spoletina (a destra) insieme al vescovo Boccardo

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