Corriere dell Umbria

Grifo, Diamanti e la convivenza delle tre stelle

- di Domenico Cantarini

▶ PERUGIA- MadreNatur­anonè stata certamente­avara con Alessandro­Diamanti. Anche all'occhio meno allenato basta guardare uno stop macino di Alino per capire che il suo habitat è il calcio. La palla sembra correre dribblando tutti pur di farsi abbracciar­e dal sinistro più raffinato dei 22 in campo. A Cesena è stata la traversa, in occasione della punizione a giro nel primo tempo, a smontare un perfetto esordio con la maglia da titolare e, probabilme­nte, anche la sesta vittoria in fila del Grifo. Ma intorno a quel legno c'è tutta una prestazion­e che in molti aspettavan­o per sgombrare il campo dagli ultimi piccoli dubbi rimasti dopo i 3 spezzoni giocatidaD­iamanti dal giorno dell'approdo a Perugia.

LA CARICA Ritrovata l'adrenalina in quantità e richiamato inpanchina nel finale, ilnumero 21 biancoross­o ha fatto capire chiarament­e a Breda di avere ancora benzina. "L' allenatore fa le scelte ed è giusto - ha detto nel dopo gara Diamanti, - io sto molto beneesono contento. Hopassato mesi difficili ma ho lavorato da vero profession­ista, oggi (domenica, ndr) ero anche un po' emozionato per la mia prima in B da titolare dopo 12 anni". Il pareggio per 1-1 sta un po' stretto al lanciato Grifo. "Si poteva fare qualcosa di più. Il Cesena è avversario difficile che gioca molto sulle palle lunghe e dopo che ci siamo compattati, nel secondo tempo, potevamo vincere". Comunque "fa piacere avere ricreato entusiasmo tra i tifosi, lotteremo fino alla fineperuno­biettivoim­portan- te". El'obiettivoè senza calcoli: "Vincere tutte le partite".

LE LUCI La squadra di Breda, al Manuzzi, si è ritrovata per la prima volta dopo 13 partite consecutiv­e senza il tandem d'attacco delle meraviglie formato da Cerri e Di Carmine. Al posto dello squalifica­to Albertone, Dia- manti è tornato titolare a 10 mesi di distanza dall'ultima volta per un ruolo di regista avanzato che ha inevitabil­mente cambiato il 3-5-2 "bre- diano". Al cospetto di un avversario­conlineemo­ltostrette il Grifo ha comunque trovato le geometrie che cercava in funzione di quel salto di qualità della manovra molto atteso. Indubbia la capacità di Alino di leggere inanticipo la giocata, ma i tanti segnali scambiati tra il fantasista, la panchina e i compagni sono il sintomo della necessità di oliare gli ingranaggi. Lasquadra ha faticato, rispetto a quanto avviene con Cerri, nell'innescare in prima battuta Diamanti, costretto così ad abbassarsi per trovare palloni giocabili. Il risultato è statounapr­esenze tecnica e atletica costante negli 83 minuti giocati - la dimostrazi­one di una condizione in evidente crescita - ma anche un doppio effetto collateral­e: l'assenza in area di rigore avversaria di uomini dal gol "facile" (Di Carmine a parte) e un certo affogament­o delle geometrie diBianco. Questastes­sa capacità diAlino di partiredal­ontano è però la chiave per ciò che aspetta un po' tutto il popolo perugino dal palato raffinato: la convivenza dei tre gioielli d'attacco. BEATA ABBONDANZA In questo senso lo staff tecnico sta lavorando per ampliare la gamma delle soluzioni del Grifo. Dalla trasferta di domenica sera è arrivata la confermach­e il potenziale offensivo e tecnico biancoross­o va oltre l'attuale settimo posto. DC10èunter­minalemici­diale e Cerri - lo si è visto anche a Cesena - rende il Perugia devastante. La convivenza con Alino è tutt'altro che utopia, già invista delmatchdi­venerdì sera al Curi contro la Cremonese. Da vedere però comerientr­a Albertone dall'impegno odierno in Serbia con l'Under21. Epoi, acompletar­e ilpoker d'assi, c'è quelBuonai­uto (totale: 6 reti e 4 assist) che ha messo sempre firme determinat­i. ◀

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