“La A è tutt’altra cosa”
Cabrini al Cenacolo di Assisi per un convegno ha parlato del club di Santopadre “Può vincere e raggiungere la massima serie, ma poi dovrà cambiare molte cose”
▶ PERUGIA- “Perugianon fidarti, la serie B è difficile, ma la A è di un altro livello. Se vieni promossa, dovrai comunque rinforzarti”. Parola di Antonio Cabrini, il Bell’Antonio, pluricampione d’Italia, d’Europa e del Mondo con la Juventus e con la Nazionale, intervistato a margine di un incontro organizzato dalla Business Sales Academy, l’accademia di formazione del gruppo ESG89, nata per supportare le aziende umbre nel proprio sviluppo commerciale, sia locale cheall’estero, con percorsi formativi di alto livello. Invitato alCenacolo di Assisi nella veste di coach, per raccontare la sua storia attraverso undici valori, undici parole vincenti per raggiungere risultati ed avere successo in campo e nella vita, Cabrini ha parlato di sé, dagli esordi nella Cremonese alla vittoria del Mundial '82. “Il primo contatto che ebbi conBoniperti, nel ritirodiVillar Perosa, fu quando andai a firmare il contratto. Io ero giovane, avevo diciotto anni. Laprima cosa chemi fece vedere fu una fotografia sulla sua scrivania. Mi chiese: “chi sono questi?”. “Sono quelli del Torino” risposi io. “Ecco vedi, se arriviamo dietro questi, noi non contiamo niente”. Morale: se alla Juventus arrivi secondo è come se arrivi ultimo”. “Alla Juventus contava la società: Agnelli, Boniperti, Trapattoni, Giuliano. L’Avvocatononinterveniva nelle questioni tattiche e tecniche, ma era molto atten- to. Capiva tutte le situazioni. Faccio un esempio. Ogni quindici giorni, quando giocavamoin casa, venivaa salutarci a Villar Perosa in ritiro. Era un periodo in cui Tacconi non stava giocando bene. Lui lo sapeva e intervistato daTuttosport, disse “non sto rendendo bene perché mi manca molto Zoff” che l’annoprimaera statosuopreparatore dei portieri. In ritiro, l’Avvocato, che aveva letto l'intervista, gli fece "Tacconi! Ho letto le sue dichiarazioni sul giornale”. “Si, Avvocato - rispose lui - ho detto quelle cose, che sto rendendo poco, perché mi manca Zoff”. E Agnelli: “Ah le manca Zoff”. Tacconi: “Sì, sì”. Agnelli: “Sapesse a noi quanto manca!” come a dire: non prendertela mai con gli altri, tutto dipende da te. Passione, tenacia, talento sono state le cifre di Antonio Cabrini. Che ricorda le ragioni del silenzio stampaaiMondiali '82 e quel maledettorigore calciato alato nella finalissima, comunque vinta. Su Bearzot, “era uncommissario tecnico, è stato il papà di tutti noi. Quando le cose andavano male, lui era unDonChisciotte, andava avanti e si prendeva la responsabilità”. EpoiTrapattoni, il rivoluzionario Sacchi, “l’unico grande allenatore a non aver mai giocato a calcio”. Infine ilPerugia. Stuzzicato da noi, sul grande Perugia degli anni Settanta, ha raccolto alcuni flash. “Ero presente quando morì Curi. Era una bruttissima giornata, dalpuntodivistameteorologico, ricordo che diluviava e poi il fatto di vedere un tuo compagno, un atleta come Curi, lasciarsi andare, perché lo abbiamo proprio visto che si lasciava cadere e morire sul campo, è stata una disgrazia. Secondo me è stata una delle morti più tragiche nella storiadel calcio”. Masu quelPerugia la memoria si riaccen- de. “Ricordo delle sfide sempre molto tirate e poi il presidente D’Attoma, un presidente vulcanico che sicuramente ha fatto molto per il calcio”. Cabrini, che ha lasciato lo scorso anno la panchina della Nazionalefemminile, segue anche il torneo cadetto e ci dice: “Il Perugia si è rilanciato per i play off. Mi auguro che possa tornare l’entusiasmo che c’era ai miei tempi, quando ilPerugia giocava in A. E’ chiaro che il calcio è cambiato e bisogna stare attenti perché ci vuole poco per andare su di categoria peròpoidiventadifficile rimanerci, quindi mi piacerebbe che il Perugia potesse crescere senza però pensare, come abbiamo visto in questi anni, in cui chi è stato promosso è poi spesso retrocesso, che salendo sia poi facile affrontare la serie maggiore. Una volta non era così, c’era più equilibrio trale squadrediBe quelle di A. Oggiil divarioè netto. E’ difficile pensare che si possa affrontare laAconlasquadradiB, anchese quella squadraha vinto. Possonorimanere alcuni giocatori che fanno gruppo, mapoi lasquadradeve essere rinforzata”. Daquel bianconerodiCabrini l’augurio ai Grifoni per una rapida risalita in A. ◀