Corriere dell Umbria

La città scossa dalla strage dei Fucci quel venerdì santo di 550 anni fa

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▶ CITTA’DICASTELLO Si avvicinano i vari riti della settimana santa, ma la città come ci ricorda il nostro cornista d’ epoca Dino Marine lli( nella foto ),550 anni venne scossa proprio nella notte del venerdì santo da una vera e propria strage. Ci scrive Dino Marinelli “E’ intitolata ai Fucci lavi a che da piazza Maghe rin i Graziani conduce al teatro comunale. Quella deiFucci fuunadelle famiglie più antiche e potenti di Città di Castello fin verso la metà del 1400, fin quando la famigliaVi­telli, diventata dopo i Fucci la fazione più importante della citta, provò adiventare la prima. Era la notte del venerdì santo dell’8 aprile del 1468, le dieci di sera di 550 anni fa. La procession­e era terminata. La statua del Cristo morto riportata in duomo. Ripiegati i tanti stendardi della molte Confratern­ite, i tifernati tornarono a dormire. Non tutti dormivano però, quella notte colorata dalla luna e profumata dal biancospin­o, NicolòVite­lli con alcuni suoi fidatissim­i ‘si apprestava a dare una dura lezione ai Fucci’. Nere ombre sgusciaron­o nei vicoli di pietra, quel venerdì santo il Golgota era più vicino e gli uomini deiVitelli giunsero alla casa dei Fucci, sfondarono il portone. Acapo della scala furono passati a fil di spada due vecchi domestici. Strapparon­o le donne dal let- to e le uccisero. Alcuni partigiani dei Fucci furono inseguiti ed uccisi. Una donna con il figliolett­o al petto chiese pietà, non per lei ma per la creatura. La donna sentì il sangue il sangue di suo figlio scaldarle il petto e capì… Quella domenica di Pasqua le campane rimasero legate”. Venerdì santo 8 aprile 1468, 550 anni fa. ◀

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