“Ho rischiato la vita per una bravata Ora mi sento beffato dalla giustizia”
▶ TERNI (f.t.)
L’entità della pena è cambiata di poco: da quattro a tre annie cinque mesidi reclusione. Una modifica apparentemente modesta dietro la quale si cela però un mondo. E tutta l'amarezza provata da Alessandro Rossi, il 43enne ternano che il pomeriggio del 13 settembre del 2015 - era una domenica - è stato raggiuntodaunproiettilevagante all’emitorace sinistro, mentre si trovava seduto in salotto a guardare la tivù, nella sua abitazione di via Omega, aGabelletta. Il colpo era stato appena sparato dal 27enneternanoGiacomoBartollini mentre era intento a “giocare” sul terrazzo di casa - a circa 50 metri di distanza dall’abitazione del malcapitato - con una pistola 7.65 risultata poi rubata. Il giovane era stato poi arrestato in flagrante dai carabinieri del comando provinciale di Terni. Daquel giorno lavitadiAlessandro, salvato con un intervento chirurgico d'urgenza al SantaMaria, ècambiata definitivamente. Non solo per i problemi di salute che ancora oggi lo accompagnano, sia fisici che legati alla sfera psicologica e al grave trauma condiviso con la propriamoglie e il figlio che all'epocaaveva appena tre anni e mezzo. Da allora ad oggi AlessandroRossi ha perso anche il proprio lavoro. "Purtroppo - dice - perviadellamalattiahosuperato il periodo di comporto e l'impresa per cui lavoravo da oltre vent'anni come piastrellista, mi ha licenziato". Si ritorna così all'inizio, alla sentenza della Corte d’appello che lunedì ha sancito non solo lo sconto di pena, ma anche e soprattutto che il 43enne ternano non ha diritto ad alcuna provvisionale. In primo grado il giudice Bona Galvagno aveva riconosciuto 50.000 euro a lui e 25.000 alla moglie. Ma imagistrati perugini hanno riqualificato come colpose le lesioni causate dalla pallottola sparata da Bartollini: in assenza di querela di parte, quel reato è come se venisse meno e con esso anche il risarcimento fissato in primo grado. "Così non hounlavoro, nonhounrisarcimento, la salute è segnata per sempre e mi ritrovo senza alcuna giustizia" - commenta amaramenteAlessandroRossi. Parole a cui si aggiungono quelle del suo legale, l'avvocato EnricoDe Luca. "Ritengo ingiusta lasentenza dellaCorte d'appellodiPerugia. Lavittima non è stata tutelata e sono stati violati i principi del giusto processo. Nonsi comprende - osserva - come possa sostenersi la colpa in colui che spara in direzione delle finestre di un palazzo abitato da più persone. E’ come sparare sulla folla e sostenere la colpa". ◀ ▶ TERNI
Ennesima rissa ed ennesimo intervento delle forze dell' ordine - in particolare della squadra volante della questura di Terni - ieri pomeriggio al parco Ciaurro, nei pressi dei giardini pubblici della Passeggiata. A darsele di santa ragione sono stati alcuni stranieri, almeno cinque, armati di bottiglie di vetro. All'arrivodegli agenti, quattrosono riusciti a far perdere leproprie traccementreuno, ungiovanedi origini africane, ferito ad una mano, è stato fermato e condotto in questura per gli accertamenti di rito.
Si tratta di un richiedente asilo del Gambia che è stato arrestato. Il fatto è accaduto sotto gli occhi allibiti di passanti e sportivi che si stavano allenando lungo l'anello delparco. Fraloroc'è chihaimmediatamentechiamato il 113, dando l'allarme.
Di recente, era lamattina del 15 marzo, altri due cittadini stranieri - un 36enne del Gambia e un 20enne della Nuova Guinea - si erano presi a bottigliate e morsi proprio di fronte all'ingresso del campo-scuola.
In quel caso erano intervenuti i carabineri che li avevano arrestati in flagrante. Al momento della convalida, il giudiceavevadisposto nei loroconfronti la custodia cautelare in carcere. ◀