C’è da approvare il Def E l’Europa non aspetta
Il Documento economico e finanziario va inviato a Bruxelles entro e non oltre il 30 aprile Già creata la commissione speciale del Senato, rinviata a dopo Pasqua quella della Camera
Il vice presidente Dombrovskis lascia poco spazio: “La scadenza di fine mese è vincolante”
▶ ROMA - Non c’è maggioranza e non c’è opposizione. E non ci saranno fino a quando le forze politiche - e il presidente della Repubblica - troveranno la quadra sul prossimo governo. E allora ad esaminare il Def ma non solo saranno le commissioni speciali di Camera e Senato, già in campo in una situazione simile, quella del caos post elezioni 2013.
A Palazzo Madama è arrivato il via libera: la Commissione speciale, che avrà 27 componenti, rispecchierà la ripartizione dei gruppi parlamentari presenti a Palazzo Madama: 9 componenti andranno al Movimento 5 Stelle (che in aula ha 109 senatori), 5 a Forza (61 senatori) 5 anche alla Lega (58 senatori), 4 al Pd (52 senatori), 2 a Fratelli d’Italia (18 senatori), 1 al Misto (12 senatori) e 1 anche al gruppo delle Autonomie (8 senatori). Entro domani alle 12 i gruppi indicheranno i propri rappresentanti. Alla Camera il via libera alla costituzione della commissione dovrebbe arrivare la prossima settimana in conferenza dei capigruppo, visto che oggi mancava il rappresentante del governo. I tempi sono stretti, ma gli uffici di via XX Settembre sono già al lavoro da tempo. Il Documento di economia e finanza, infatti, deve essere presentato dal governo al Parlamento entro il 10 aprile e mandato in Europa entro il 30. Il governo uscente non è stato evi- dentemente con le mani in mano, ma certo la squadra Gentiloni-Padoan non può impostare la politica economica del prossimo triennio, limitandosi invece all’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l’Italia e al quadro di finanza pubblica tendenziale.
La parte “programmatica” spetta al prossimo esecutivo. Resta da capire chi presenterà questo Def limitato. Se per il 10 aprile ci sarà un nuovo governo potrebbe essere questo a portare il documento in Parlamento, dove deputati e senatori potranno poi presentare delle proprie raccomandazioni da inserire nel documento programmatico. Se invece i tempi dovessero essere più lunghi potrebbe essere il governo dimissionario a occuparsi di questo passaggio. Non è escluso che il termine del dieci aprile slitti di qual- che giorno. “In linea di massima” la scadenza del 30 aprile invece, quella per l’invio del programma di stabilità a Bruxelles, “è vincolante”, ha ricordato il vicepresidente della commissione Europea Valdis Dombrovskis, e se un Paese si trova nel processo di formazione del governo «è consuetudine» inviarlo «a politiche invariate». La prassi , ha spiegato Dombrovskis, vuole che, in queste situazioni, quando c’è un governo che non può presentare un documento con tutti gli elementi, lo fa presentando uno scenario sul cambiamento, quindi programma di stabilità e pianificazione finanziaria« e poi, ad ottobre, »si annunciano le fasi ulteriori«. »Questa è la procedura standard, corretta, che è esattamente quella che abbiamo discusso con Padoan«, ha spiegato qualche settimana fa a Bruxelles. ◀