M5s e Boeri divisi da 20 miliardi sul reddito di cittadinanza
▶ ROMA - Per il Movimento 5 stelle è uno dei punti ineludibili del prossimo governo, ma il reddito di cittadinanza rimane uno dei temi più discussi nel mondo politico e ora anche economico. Se infatti martedì era arrivata la “aperturina” di Matteo Salvini (“Se è un sussidio sine die per chi sta a casa no. Se è un sussidio in attesa del lavoro parliamone”), ieri è stato il presidente dell’Inps Tito Boeri, a riaccendere le polemiche. “Il reddito di cittadinanza, come p re vi s t o da l
M5s nella sua proposta di legge nella scorsa legislatura potrebbe costare tra i 35 e i 38 miliardi di euro”, ha spiegato a margine della presentazione sui dati trimestrali del reddito di inclusione. Una cifra, ha sottolineato, “molto consistente”. Riflessione importante, che ha subito suscitato la replica del mondo a 5 stelle.
A stretto giro di posta il messaggio firmato dalla dichiara- zione congiunta dei due capigruppo, Giulia Grillo (Camera) e Danilo Toninelli (Senato), è chiaro: “Basta bugie sul reddito di cittadinanza. L’Istat ha calcolato in 14,9 miliardi di euro la spesa annua, più 2 miliardi d’investimento il primo anno per riformare i centri per l’impiego”. Insomma ballano almeno 20 miliardi: nel caso l’entità reale della misura si avvicinasse ai numeri di Boeri lo strumento universale voluto da Di Maio si avvicinerebbe quasi ad una minimanovra. E’ intervenuto anche il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: “La mia impressione è che Boeri conosca la materia mediamente meglio dei Cinque stelle”.
Nel frattempo l’istituto di previdenza italiano rivendica la bontà del reddito di inclusione (che da luglio coinvolgerà una platea di 2,5 milioni di persone), con il numero 1 che “fa un appello a chi parla di reddito minimo: è un fatto molto positivo che in Italia si parli di misure di contrasto alla povertà. Noi con il Rei abbiamo colmato un ritardo di 70 anni rispetto ad altri paesi. Oggi c’è un reddito minimo ai primi passi, ma c’è già”. In attesa che il nuovo governo sciolga nodi economici delicati come il reddito di cittadinanza e soprattutto il Def, il Documento di programmazione economica e finanziaria. ◀