Corriere dell Umbria

M5s e Boeri divisi da 20 miliardi sul reddito di cittadinan­za

- Di Alessandro Banfo

▶ ROMA - Per il Movimento 5 stelle è uno dei punti ineludibil­i del prossimo governo, ma il reddito di cittadinan­za rimane uno dei temi più discussi nel mondo politico e ora anche economico. Se infatti martedì era arrivata la “aperturina” di Matteo Salvini (“Se è un sussidio sine die per chi sta a casa no. Se è un sussidio in attesa del lavoro parliamone”), ieri è stato il presidente dell’Inps Tito Boeri, a riaccender­e le polemiche. “Il reddito di cittadinan­za, come p re vi s t o da l

M5s nella sua proposta di legge nella scorsa legislatur­a potrebbe costare tra i 35 e i 38 miliardi di euro”, ha spiegato a margine della presentazi­one sui dati trimestral­i del reddito di inclusione. Una cifra, ha sottolinea­to, “molto consistent­e”. Riflession­e importante, che ha subito suscitato la replica del mondo a 5 stelle.

A stretto giro di posta il messaggio firmato dalla dichiara- zione congiunta dei due capigruppo, Giulia Grillo (Camera) e Danilo Toninelli (Senato), è chiaro: “Basta bugie sul reddito di cittadinan­za. L’Istat ha calcolato in 14,9 miliardi di euro la spesa annua, più 2 miliardi d’investimen­to il primo anno per riformare i centri per l’impiego”. Insomma ballano almeno 20 miliardi: nel caso l’entità reale della misura si avvicinass­e ai numeri di Boeri lo strumento universale voluto da Di Maio si avvicinere­bbe quasi ad una minimanovr­a. E’ intervenut­o anche il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: “La mia impression­e è che Boeri conosca la materia mediamente meglio dei Cinque stelle”.

Nel frattempo l’istituto di previdenza italiano rivendica la bontà del reddito di inclusione (che da luglio coinvolger­à una platea di 2,5 milioni di persone), con il numero 1 che “fa un appello a chi parla di reddito minimo: è un fatto molto positivo che in Italia si parli di misure di contrasto alla povertà. Noi con il Rei abbiamo colmato un ritardo di 70 anni rispetto ad altri paesi. Oggi c’è un reddito minimo ai primi passi, ma c’è già”. In attesa che il nuovo governo sciolga nodi economici delicati come il reddito di cittadinan­za e soprattutt­o il Def, il Documento di programmaz­ione economica e finanziari­a. ◀

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Questione di conti Il capogruppo al Senato Danilo Toninelli (a sinistra) attacca il presidente Inps, Tito Boeri

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