Colaiacovo: “La nostra proposta non venne accettata”
▶ PERUGIA
“Non ne so nulla, non sono in grado di poter dire nulla”. Carlo Colaiacovo, amministratore delegato della Colacem spa, raggiunto al telefono assicura che “non c’è alcun atto che riguarda le nostre persone. Non sappiamo nulla di quello che sta accadendo”. Il cavalier Colaiacovo fa anche sapere che non risultano acquisizioni o perquisizioni che hanno riguardato la sua società. L’indagine per rivelazione del segreto d’ufficio ai danni del pm Antonella Duchini e dei carabinieri del Ros Orazio Gisabella e Costanzo Leone da parte della procura di Firenze è in riferimento al fascicolo per falso in bilancio aper- to dalla stessa Duchini sulla Franco Colaiacovo Gold. Tutto nasce delle intercettazioni sul caso Ustica lines a carico di Gisabella in cui figurano conversazioni con la Duchini. Colaiacovo ricostruisce alcune fasi in cui è intervenuto nella vicenda che ha riguardato la società del fratello. “Come si sa - spiega - siamo quattro nuclei familiari, tre non hanno alcun problema e per uno purtroppo la crisi ha creato delle problematiche. Ma non possiamo e non vogliamo dire niente, si tratta di vicende private”. Non ci sono relazioni dirette con Colacem, ripete. Il suo intervento nella fase clou della richiesta di fallimento della Gold da parte della procu- ra - a cui poi è stata messa una toppa con il concordato preventivo presentato al tribunale - per Colaiacovo “è un’altra storia che non ha nulla a che fare con questa”. “Oramai sono passati tanti mesi - continua l’imprenditore eugubino - da quando un istituto di credito ci chiese di fare una proposta per una negoziazione con questo ramo della famiglia. Fu presentata ma non fu neanche accettata per cui questo problema non esiste”. Colaiacovo conclude facendo notare che concordato, bilanci e tutti i documenti societari sono comunque “atti pubblici”. A dire che il “segreto” non sarebbe lì. ◀