Pranzo di Pasqua, il conto lo porta il Nas
▶ PERUGIA - Sotto la lente del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri finisce la genuinità degli alimenti tradizionali delle feste pasquali, dalle uova di cioccolato alla carne di agnello; l’obiettivo è quello di garantire ai consumatori che non ci siano in commercio prodotti non tracciati e potenzialmente nocivi per le persone.
E’ in atto da giorni l’offensiva del Nas di Perugia, sotto la guida del comandante Giuseppe Schienalunga, che nel periodo precedente la Pasqua intensifica controlli comunque costanti e continui tutto l’anno, anche se in periodi come questo si concentrano su obiettivi specifici. E’ una delle ragioni, questa, per cui l’Italia si distingue nel campo della sicurezza agroalimentare, cercando in ogni maniera di tutelare la genuinità della filiera e il rispetto delle norme.
Un primo bilancio provvisorio riferito alla nostra regione parla di una decina di sanzioni di tipo amministrativo per carenze igieniche. Pecche che finora sono apparse lievi, ma sufficienti per far scattare multe che in media si aggira- no fra i duemila e i tremila euro. Soldi che di solito gli interessati pagano, con un basso contenzioso. Le irregolarità riscontrate dal Nucleo antisofisticazione dei carabinieri sono emerse nel corso di un centinaio di controlli effettuati nell’arco di un mese. E ancora non finiti. La guardia dei militari è altissima nei confronti del settore della ristorazione. I controlli, dunque, hanno riguar- dato in maniera massiccia locali e agriturismi, che fino a lunedì si prevedono super affollati. Ma gli accertamenti sono stati svolti dai carabinieri dell’anti sofisticazione anche presso forni e pasticcerie che espongono prodotti come artigianali per verificare che non vi siano trucchi di sorta sul rispetto di norme e prescrizioni in fatto di utilizzo e lavorazione di materie prime. E su questo fronte non risultano frodi. Segno che in Umbria non viene tradita facilmente la fiducia dei consumatori.
Le irregolarità amministrative riscontrate sul piano igienico-strutturale (cioè, in sostanza, sotto il profilo del modo in cui sono tenuti i locali dove si prepara il cibo) sono attestate più sul fronte delle piccole aziende che non fra quelle di grandi dimensioni (dove le eventuali ripercussioni possono essere molto pesanti), secondo un trend ormai consolidato. In particolare, per alcuni locali etnici del Perugino sono scattate sanzioni amministrative per cibi non correttamente congelati. Risale invece alla metà di marzo, a conclusione di un’ispezione in un agriturismo umbro, una denuncia per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Nel corso del controllo, svolto in collaborazione con il servizio veterinario Asl Umbria 2 Terni, i carabinieri avevano rinvenuto tre congelatori con 400 chili di prodotti alimentari (carne, pesce, pasta fresca, pane) congelati in maniera approssimativa (a contatto diretto con il ghiaccio), privi di etichettatura e indicazioni utili a fini della tracciabilità. ◀
Le multe si aggirano fra i duemila e i tremila euro In alcuni locali etnici del Perugino trovati cibi non correttamente congelati