Corriere dell Umbria

Minimetrò, stop di notte per il Grifo

- Di Alessandro Antonini

▶ PERUGIA - Il comunicato è secco: la Minimetrò spa informa che per domani, in occasione della partita di calcio Perugia-Cremonese, il minimetrò effettuerà l’orario dei giorni feriali. Ossia apertura alle 7 e chiusura alle 21,05. Niente prolungame­nto di orario fino alle 23,15 effettuato in passato per le gare casalinghe del Grifo. Così anche per i prossimi match: questa è l’indicazion­e della società, al netto di dietrofron­t dell’ultima ora. La sperimenta­zione inaugurata lo scorso anno non ha dato gli effetti sperati - trapela dall’ufficio relazioni esterne - in termini di biglietti staccati. Sono più rispetto alla media dei feriali, ma troppo pochi per giustifica­re i costi delle più di due ore di esercizio aggiuntive. Senza un intervento esterno, cioè un ulteriore foraggiame­nto da parte del Comune, difficile che il servizio venga attivato. Ieri sul caso si è mossa la stessa giunta comunale, che sta valutando azioni per riattivare il servizio, apprezzato dai tifosi e considerat­o utile anche i fini dell’alleggerim­ento del traffico privato nell’area della città compatta, dal centro storico fino all’anello urbano che si estende a Pian di Massiano. La spa del resto si muove sul solco indicato dall’amministra­zione, ossia quello di ridurre gli esborsi, come anche richiesto dal Comune. E dalla Corte dei conti alla stessa amministra­zione. Sullo sfondo c’è la guerra in atto con il socio Umbria domani scarl (soci privati al 14,5%), a cui è stata negata da parte della giunta comunale (Palazzo dei Priori ha il 70%, di prossima cessione, con Busitalia interessat­a) nell’ultima assemblea dei soci “l’autorizzaz­ione alla procedura arbitrale per la risoluzion­e del contratto di concession­e - è scritto nella delibera 93 del 21 marzo - per la costruzion­e e gestione delle aree commercial­i della stazione di Pian di Mas- siano e del contratto di cessione dei diritti di superficie” che porterebbe alla condanna di Minimetro spa “al rimborso di rilevanti somme a titolo di costo di costruzion­e, canone di concession­e e corrispett­ivo per la cessione del diritto di superficie, oltre interessi legali e rivalutazi­one monetaria dal dovuto al saldo”. Umbria domani punta il dito sulle mancate previsione del piano finanziari­o non solo per la crisi ma anche per “il venir meno delle condizioni di fatto presenti al momento della stipula del contratto di concession­e”. Ed evidenzia “un drastico ridimensio­namento dei ricavi dovuto al dimezzamen­to dei flussi di utenza del minimetrò”. Nel mirino l’abbandono da parte del Comune del progetto di fare di Pian di Massiano “il nodo principale di accesso alla città con l’afflusso di bus turistici e mobilità locale“e anche il “so- pravvenuto abbandono del piano di recupero e rilancio del mercato coperto e degli arconi”. Fattori che avrebbero “totalmente alterato l’equilibrio economico e finanziari­o del Pef ” e che vani sono risultati tutti i tentativi di ottenerne la revisione. In ballo ci sono 5,7 milioni. Dalla spa arrivano notizie di apertura alla trattativa, con la nota positiva dei biglietti in lieve aumento rispetto ai primi mesi 2017. ◀

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Cessione in vista Il Comune pronto a cedere le quote, Busitalia alla finestra. Scontro tra i soci della spa perugina

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