Tagina a pieno regime in due anni
▶ GUALDO TADINO - Il futuro di Tagina è legato anche alla concessione della cassa integrazione straordinaria. Per permettere, sotto l’ombrello degli ammortizzatori sociali, il rientro progressivo in fabbrica. Con il passare delle ore si definisce il quadro delle trattative per il passaggio della storica azienda gualdese al gruppo Gambini di Sassuolo. Al momento non si hanno novità sullo stato della cessione (i tecnici delle due parti si sarebbero dovuti risentire per definire i dettagli) ma l’azienda modenese ha deciso di intervenire per precisare alcuni aspetti relativi alla concessione della cassa integrazione straordinaria di 24 mesi, messa sul tavolo della trattativa che si è svolta tra le parti davanti ai tecnici della Regione Umbria e al sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti. In merito all’aspetto degli ammortizzatori sociali Gambini group spa dichiara: “Il futuro di Tagina dipende dalla sua organizzazione e dal piano industria- le da realizzarsi ragionevolmente in un biennio. L’attuale struttura produttiva - spiegano dall’azienda - non è performante tanto che, avendo a di- sposizione alcuni impianti anche di ultima generazione, essi non vengono utilizzati appieno in quanto rimangono da definire e completare. Per ren- derli performanti è necessario effettuare importanti investimenti che comportano una ripresa progressiva dell’attività produttiva, che analogamente richiede l’utilizzo progressivo delle maestranze. Segnaliamo anche la necessità di creare una nuova offerta di prodotti alla rete commerciale sfruttan- do appieno la capacità produttiva che si andrà ad ottenere. Ecco spiegata la necessità dell’utilizzo di strumenti a sostegno sociale come già più volte presentato sia all’attuale Cda di Tagina, sia ai dirigenti della Regione Umbria che al sindaco di Gualdo Tadino. Questa visione industriale proietta Tagina verso una struttura che può competere con le principali realtà del comprensorio ceramico modenese, leader mondiale di questo settore”. Una precisazione che la dice lunga sulla volontà del gruppo Gambini di prendere in mano le redini della realtà gualdese e darle un futuro nel più breve tempo possibile per non perdere i clienti. Chiaro, insomma, il piano industriale, per altro già messo nero su bianco, che passa anche per nuovi prodotti e innovazione. Ma chiaro appare anche come questo processo porterà al rientro degli operai in fabbrica in modo scaglionato. Da qui la necessità della cassa integrazione straordinaria, per garantire a chi dovrà aspettare un ammotizzatore sociale. ◀
L’azienda di Sassuolo: “Servono importanti investimenti per una ripresa progressiva della produzione”