Il Comune vara una nuova tassa
▶ TERNI - Per fare fronte al problema dei conti in dissesto il Comune mette le mani nei portafogli dei turisti e vara, per la prima volta in città, l’imposta di soggiorno. La delibera è stata già predisposta ed entrerà in vigore nelle prossime ore. Dopo la stangata su Imu, Tasi e addizionale Irpef, palazzo Spada inasprisce ancora la pressione fiscale per colmare il buco lasciato dalla vecchia giunta. Si pagherà da un euro a un massimo di 5 a seconda del tipo di struttura: dalle case vacanza fino agli hotel a 5 stelle. L’imposta sarà riscossa solo nei primi due giorni di pernottamento. Il Comune conta di incassare in un anno alcune centinaia di migliaia di euro, ma non è facile fare i conti visto che - afferma il subcommissario con la delega al turismo, Emanuele D’Amico - “occorre tenere conto di parecchie variabili”. Anche perché l’Umbria non ha ancora del tutto assorbito l’effetto terremoto. “In ogni caso - precisa D’Amico - tutti gli introiti saranno destinati alla promozione del tu- rismo locale. E poi sono previste molte esenzioni.
Non pagheranno l’imposta i residenti, i minori di 16 anni, i terremotati, le vittime di reati o le persone in difficoltà che, non avendo una casa, sono provvisoriamente collocate in albergo, i portatori d’handicap e gli accompagnatori di pazienti ricoverati in ospedale provenienti da fuori città. Abbiamo previsto anche riduzioni fino al 50 per cento per gruppi turistici e altri casi”. Il subcommissario D’Amico spiega che la scelta della nuova imposta era obbligata. “Abbiamo adottato un approccio morbido e senza traumi, ma stiamo cercando tutte le opportunità - afferma - per arginare il dissesto, in base a quanto prevede la normativa vigente. Non agi- remo però soltanto sulla leva fiscale. Presto adotteremo delle misure anche sul recupero dell’evasione fiscale e del sommerso, un fenomeno consistente nel Ternano che ci consentirà di recuperare ingenti risorse”. Intanto Federalberghi e Confcommercio, dopo aver contestato l’imposta di soggiorno a Narni, allargano il tiro su Terni, temendo una mazzata che potrebbe dare il colpo di grazia al turismo già in crisi. Il presidente di Confcommercio, Stefano Lupi, teme “danni alle strutture ricettive e a catena su altri settori, come pubblici esercizi, servizi e commercio”. Secondo Alessandra Guagliozzi, rappresentante di Federalberghi della provincia di Terni, “l’introduzione dei massimi importi, prevista dalla normativa in caso di dissesto, porterà, proprio a ridosso della stagione estiva, all’adozione di una tariffazione fissa, poco comprensibile per il turista e a volte anche iniqua. Sarebbe invece opportuno - osserva - contrastare il fenomeno dell’abusivismo. Anche nella nostra città cresce il numero di appartamenti e bed and breakfast che lavorano senza le necessarie autorizzazioni. Se al sommerso si applicassero le stesse regole delle imprese ricettive, entrerebbero nelle casse del Comune quelle risorse che l’ente vuole intercettare con l’imposta di soggiorno”. ◀