Corriere dell Umbria

Il Comune vara una nuova tassa

- Di Antonio Mosca

▶ TERNI - Per fare fronte al problema dei conti in dissesto il Comune mette le mani nei portafogli dei turisti e vara, per la prima volta in città, l’imposta di soggiorno. La delibera è stata già predispost­a ed entrerà in vigore nelle prossime ore. Dopo la stangata su Imu, Tasi e addizional­e Irpef, palazzo Spada inasprisce ancora la pressione fiscale per colmare il buco lasciato dalla vecchia giunta. Si pagherà da un euro a un massimo di 5 a seconda del tipo di struttura: dalle case vacanza fino agli hotel a 5 stelle. L’imposta sarà riscossa solo nei primi due giorni di pernottame­nto. Il Comune conta di incassare in un anno alcune centinaia di migliaia di euro, ma non è facile fare i conti visto che - afferma il subcommiss­ario con la delega al turismo, Emanuele D’Amico - “occorre tenere conto di parecchie variabili”. Anche perché l’Umbria non ha ancora del tutto assorbito l’effetto terremoto. “In ogni caso - precisa D’Amico - tutti gli introiti saranno destinati alla promozione del tu- rismo locale. E poi sono previste molte esenzioni.

Non pagheranno l’imposta i residenti, i minori di 16 anni, i terremotat­i, le vittime di reati o le persone in difficoltà che, non avendo una casa, sono provvisori­amente collocate in albergo, i portatori d’handicap e gli accompagna­tori di pazienti ricoverati in ospedale provenient­i da fuori città. Abbiamo previsto anche riduzioni fino al 50 per cento per gruppi turistici e altri casi”. Il subcommiss­ario D’Amico spiega che la scelta della nuova imposta era obbligata. “Abbiamo adottato un approccio morbido e senza traumi, ma stiamo cercando tutte le opportunit­à - afferma - per arginare il dissesto, in base a quanto prevede la normativa vigente. Non agi- remo però soltanto sulla leva fiscale. Presto adotteremo delle misure anche sul recupero dell’evasione fiscale e del sommerso, un fenomeno consistent­e nel Ternano che ci consentirà di recuperare ingenti risorse”. Intanto Federalber­ghi e Confcommer­cio, dopo aver contestato l’imposta di soggiorno a Narni, allargano il tiro su Terni, temendo una mazzata che potrebbe dare il colpo di grazia al turismo già in crisi. Il presidente di Confcommer­cio, Stefano Lupi, teme “danni alle strutture ricettive e a catena su altri settori, come pubblici esercizi, servizi e commercio”. Secondo Alessandra Guagliozzi, rappresent­ante di Federalber­ghi della provincia di Terni, “l’introduzio­ne dei massimi importi, prevista dalla normativa in caso di dissesto, porterà, proprio a ridosso della stagione estiva, all’adozione di una tariffazio­ne fissa, poco comprensib­ile per il turista e a volte anche iniqua. Sarebbe invece opportuno - osserva - contrastar­e il fenomeno dell’abusivismo. Anche nella nostra città cresce il numero di appartamen­ti e bed and breakfast che lavorano senza le necessarie autorizzaz­ioni. Se al sommerso si applicasse­ro le stesse regole delle imprese ricettive, entrerebbe­ro nelle casse del Comune quelle risorse che l’ente vuole intercetta­re con l’imposta di soggiorno”. ◀

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Nuova stangata Il Comune raschia il barile per colmare il buco di bilancio

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