Corriere dell Umbria

Droga a piccoli commercian­ti: banda nei guai

- Di Alessandra Borghi

▶ PERUGIA - Avevano un comune denominato­re: lo stesso fornitore napoletano, già detenuto per altri fatti in Campania, secondo gli investigat­ori delle fiamme gialle. Sono cinque i magrebini su cui hanno stretto il cerchio i militari del Gico della guardia di finanza, in particolar­e quelli dell’articolazi­one del Goa, sotto la direzione del maggiore Michelange­lo Tolino. Uno, residente a Umbertide, è stato arrestato; un connaziona­le e due tunisini hanno l’obbligo di presentazi­one alla polizia giudiziari­a e un terzo marocchino il divieto di dimora in Umbria. L’ordinanza eseguita nei loro confronti li colloca in una rete di spaccio attiva fra Umbertide e Perugia. la droga, principalm­ente hashish, ma anche cocaina, era diretta prevalente­mente al capoluogo. La guardia di finanza è partita da un piccolo episodio di spaccio al minuto. Dall’indentific­azione di un soggetto si è passati, attraverso intercetta­zioni, a ricostruir­e tutta la filiera. L’arrestato avrebbe avuto la sua base operativa nel luogo di residenza, ma si muoveva anche fuori, in zone perugine come Parlesca, ma anche i quartieri di Santa Lucia e nell’hinterland. Il campo di azione di uno dei tunisini oscillava fra via Petrarca e quartieri limitrofi. L’operazione sfociata nell’ordinanza emessa dal gip - come riferiscon­o le fiamme gialle - è frutto di pedinament­i, servizi di osservazio­ne e controllo. In un caso sono stati sequestrat­i quasi 600 grammi di hashish che, in virtù dell’elevato principio attivo, potevano servire a confeziona­re 2mila dosi. Gli episodi di spaccio (che avevano già portato all’arresto di un marocchino e di un italo-albanese), sono stati riscontrat­i, secon- do una tecnica collaudata, attraverso i clienti finali - tutti italiani di media età e soprattutt­o piccoli commercian­ti - subito dopo le cessioni.

Gli esperti dell’anti-droga delle fiamme gialle hanno registrato episodi di incontri fra gli indaga- ti, previ accordi telefonici nei quali la “bianca” era la cocaina e il “biscotto” un panetto di hashish. Per evitare contatti diretti la droga veniva anche lasciata fra i rovi sotto un cavalcavia a Parlesca. Lì gli acquirenti andavano a ritirarla. ◀

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