Droga a piccoli commercianti: banda nei guai
▶ PERUGIA - Avevano un comune denominatore: lo stesso fornitore napoletano, già detenuto per altri fatti in Campania, secondo gli investigatori delle fiamme gialle. Sono cinque i magrebini su cui hanno stretto il cerchio i militari del Gico della guardia di finanza, in particolare quelli dell’articolazione del Goa, sotto la direzione del maggiore Michelangelo Tolino. Uno, residente a Umbertide, è stato arrestato; un connazionale e due tunisini hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un terzo marocchino il divieto di dimora in Umbria. L’ordinanza eseguita nei loro confronti li colloca in una rete di spaccio attiva fra Umbertide e Perugia. la droga, principalmente hashish, ma anche cocaina, era diretta prevalentemente al capoluogo. La guardia di finanza è partita da un piccolo episodio di spaccio al minuto. Dall’indentificazione di un soggetto si è passati, attraverso intercettazioni, a ricostruire tutta la filiera. L’arrestato avrebbe avuto la sua base operativa nel luogo di residenza, ma si muoveva anche fuori, in zone perugine come Parlesca, ma anche i quartieri di Santa Lucia e nell’hinterland. Il campo di azione di uno dei tunisini oscillava fra via Petrarca e quartieri limitrofi. L’operazione sfociata nell’ordinanza emessa dal gip - come riferiscono le fiamme gialle - è frutto di pedinamenti, servizi di osservazione e controllo. In un caso sono stati sequestrati quasi 600 grammi di hashish che, in virtù dell’elevato principio attivo, potevano servire a confezionare 2mila dosi. Gli episodi di spaccio (che avevano già portato all’arresto di un marocchino e di un italo-albanese), sono stati riscontrati, secon- do una tecnica collaudata, attraverso i clienti finali - tutti italiani di media età e soprattutto piccoli commercianti - subito dopo le cessioni.
Gli esperti dell’anti-droga delle fiamme gialle hanno registrato episodi di incontri fra gli indaga- ti, previ accordi telefonici nei quali la “bianca” era la cocaina e il “biscotto” un panetto di hashish. Per evitare contatti diretti la droga veniva anche lasciata fra i rovi sotto un cavalcavia a Parlesca. Lì gli acquirenti andavano a ritirarla. ◀