Via libera alla parte operativa del Piano regolatore In molti chiedono l’ufficio dedicato al centro storico
▶ CITTA' DI CASTELLO
(p.p.) Adottata a maggioranza la parte operativa del Prg di Città di Castello. Ora la parola passa ai cittadini per le osservazioni. L’adozione ha avuto i 14 voti a favore della maggioranza, Pd, Psi La Sinistra, e il voto contrario di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle, Castello Cambia e Tiferno Insieme. Di seguito il consiglio ha votato anche il Piano di classificazione acustica, uno strumento collegato al prg con 14 favorevoli (Pd, Psi, La Sinistra) e stavolta 6 astenuti, Castello Cambia, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle e Tiferno Insieme, che tramite il capogruppo Nicola Morini lo ha definito “Un grandissimo passo in avanti". L’assessore all’Urbanistica, Rossella Cestini ha introdotto l’esame del piano operativo in vista del voto sull’adozione: “E’ stato un lavoro complesso che si è sviluppato in concomitanza con la nuova legge regionale. Arriviamo in consiglio dopo due anni di approfondimento e redazione: non è un tempo lungo essendo stato preceduto dall’approvazione del piano strutturale e dalla Valutazione di impatto ambientale. E’ il primo piano operativo dopo la nuova legge e sarà un piano-pilota. Lo strumento ha posto particolare attenzione al centro storico e a quelli minori, alle frazioni sotto una lente di ingrandimento particolare per dare risposte ai cittadini. Auspichiamo che sia motore di sviluppo a partire dal piano strutturale che ha dato una visione di città leader dell’Alta valle del Tevere, vivibile e solidale, del turismo e della cultura, cerniera del Centro Italia”. Federico Calderini, dirigente del settore urbanistica, ha illustrato i passaggi successivi: “Oggi è un punto di arrivo e di partenza. Per 30 giorni i cittadini potranno prendere visione e farsi un’idea della documentazione per eventuali osservazioni. Dieci giorni sono dedicati alle contro-osservazioni. I criteri di esame dell’una e delle altre verranno sottoposte all’assemblea perché non ci sia discrezionalità quando il consiglio esaminerà quesito per quesito”. Francesco Nigro, responsabile scientifico del equipe di piano per lo studio Coprogetti, ha spiegato come: “La pianificazione non risolve tutti i problemi ma dà un contributo alla costruzione della città futura sulla base delle aspettative dei cittadini, degli operatori di mercato, del governo locale. L’operazione di fondo è di consolidamento della struttura urbana esistente e in particolare della città pubblica, grazie ai meccanismi perequativi”. Nigro ha poi fornito alcuni numeri per avere la dimensione quantitativa di quanto il piano movimenterà: “L’insediato totale è di 15milioni e 800mila metri quadrati di cui il 99% è già urbanizzato o pianificato e l’1% sono zauni (zone agricole utilizzabili per nuovi insediamenti, ndr), circa 103mila metri quadrati. Di questa piccola percentuale l’operativo ne attiva il 5%. Il 7% del piano è costituito da dotazioni locali esistenti e le aree di trasformazione rappresentano l’8%, circa un milione e trecentomila. Dentro questa superficie, il 40% è costituito da cessioni per la dotazione di spazi pubblici, che potenzialmente si estendono fino a 85 ettari. Per quanto riguarda le quantità edificatorie, la Suc, superficie utile complessiva di base è di 258mila metri quadrati: circa 104mila per fare case e circa 155mila per fare servizi. Il fine è restituire valore alla collettività ma il piano da solo non può farcela e andrà affiancato dalla politica”. Paolo Ghirelli, membro dell’equipe del piano, ha parlato della procedure che ha portato alla redazione della Vas, la Valutazione ambientale strategica: “Dopo l’approvazione gli enti superiori dovranno verificare se tutti i fattori di sostenibilità ambientale saranno rispettati”. Viste le difficoltà che sta vivendo il centro storico è stata da rilanciata la necessità di realizzare un ufficio centro storico all’interno dell’amministrazione pubblica tifernate. ◀