Corriere dell Umbria

La trattativa per la cessione della Tagina rimandata a dopo Pasqua

- E.s.

▶ GUALDO TADINO

Nessuna novità in merito alla cessione della Tagina. Se dopo l’ultimo faccia a faccia tra soci dell’azienda ceramica gualdese e il gruppo Gambini di Sassuolo che si è svolto nella sede della Regione sembrava che la trattativa dovesse concluders­i nel giro di poche ore, è chiaro che invece se ne riparlerà dopo la pausa pasquale.

I consulenti delle due parti, che devono chiarire alcuni aspetti, infatti, non si sono ancora sentiti, tanto che nel mese di marzo non andrà in porto alcun tipo di passaggio. Le parti ribadiscon­o le loro intenzioni: gli attuali soci vogliono cedere Tagina ceramiche d’arte, mentre il gruppo Gambini è interessat­o ad acquistare. La firma nero su bianco però non c’è e sarà necessario aspettare ancora qualche giorno. Ancora con il fiato sospeso quindi le oltre 160 maestranze impiegate attualment­e dall’azienda che purtroppo non possono far altro che attendere e sperare che la situazione volga al meglio. Nessuna novità al momento nemmeno sulla cassa integrazio­ne ordinaria di otto settimane richiesta dagli attuali soci. L’Inps in un primo momento non aveva ritenuto sufficient­e la documentaz­ione presentata. Così i consulenti di Tagina avevano portato nuovi documenti che, però, al momento non hanno prodotto gli effetti sperati: la cassa integrazio­ne ordinaria non è stata concessa. Di ufficiale c’è stata però la richiesta di proroga della cassa integrazio­ne ordinaria di altre tredici settimane presentata all’Istituto nazionale di previ- denza sociale. La richiesta è stata comunque inoltrata per rispettare i tempi tecnici previsti dalla legge. Va da sé che la proroga arriverà dopo che verrà individuat­o il soggetto che pagherà le prime otto settimane una volta ottenuto il via libera (gli attuali soci si erano anche detti disponibil­i ad anticipare la somma). Molta incertezza, quindi, continua ad aleggiare sulla testa delle maestranze e delle loro famiglie, senza stipendio e ammortizza­tori sociali dal mese di novembre. In cinque mesi sono stati incassati soltanto un anticipo di 800 euro sulla tredicesim­a e un altro piccolo acconto, oltre alle ore di lavoro effettuate da alcuni dipendenti per garantire la spedizione del materiale presente nei magazzini. ◀

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