Corriere dell Umbria

Produzione di canapa da destinare alla bioedilizi­a Al via la coltivazio­ne dei primi sessanta ettari

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▶ GUALDO TADINO

La filiera della canapa come mezzo per contrastar­e la crisi economica della Fascia Appenninic­a. E’ la proposta-progetto che si sta concretizz­ando in questi giorni e di cui si è fatta promotrice l’associazio­ne Guardo Avanti, presieduta da Oriano Anastasi.

Proprio nelle ultime ore si è concretizz­ato il progetto di Guardo Avanti che - durante il convegno che si è tenuto alla Rocca Flea - ha spiegato che saranno seminati a canapa 60 ettari di terreno tra Umbria e Marche. Una pianta che può avere diversi utilizzi: dal settore alimentare a quello tessile, dal bioedile e ai biocarbura­nti.

Gli aderenti alla filiera umbro-marchigian­a si organizzer­anno in forma cooperativ­istica, con contratti di vendita già stipulati che garantiran­no introiti ai produttori sin dal primo anno. In tal senso da Guardo Avanti sono stati forniti anche dei numeri: i semi possono essere venduti al settore alimentare al prezzo di 150 euro al quintale, le paglie all’edilizia a 10 euro al quintale, con costi di lavorazion­e piuttosto bassi, oltre a tutti gli altri numerosi utilizzi industrial­i della canapa. Un passo in avanti per concretizz­are quel progetto “Seminare il futuro per ripensare i territori. Verso una piattaform­a interregio­nale sulla nuova filiera integrata della canapa” che è stato illustrato presso la Rocca Flea. C’è un gruppo di agricoltor­i disponibil­i ai quali vengono dati 20 quintali di semi acquistati in Germania, e quindi si può partire con il progetto. L’idea lanciata alle istituzion­i è quella di prevedere una premialità nel cratere sismico per quelle imprese che utilizzano la canapa per strutture an- tisismiche e per coibentare. La canapa è una pianta con grandi doti di adattament­o al territorio, seminabile ad altitudini che vanno dagli 0 ai 1500 metri. Della pianta si utilizza tutto, dai semi usati per la produzione di olio alimentare a farina, alle paglie il cui utilizzo principale, oltre che tessile, è oggi quello edile.

La filiera umbro - marchigian­a, che si avvale della consulenza del consorzio Abn e della Fits! Banca Intesa, ha già stipulato contratti di vendita del prodotto che garantiran­no agli agricoltor­i l’immediato introito già nel primo anno , seppur la produzione a regime è stabilita su un trend di tre anni. La stima è una rendita di circa millecinqu­ecento euro a ettaro con costi intorno ai cinquecent­o euro, sempre per ettaro. Risolto anche il problema della battitura, con una macchina che sarà a disposizio­ne degli agricoltor­i del progetto. “Abbiamo messo le basi al progetto e siamo pronti per partire - afferma Oriano Anastasi - siamo convinti che si metterà in moto un circuito virtuoso che potrebbe portarci a breve alla creazione di una start up sul territorio non solo per la coltivazio­ne della canapa, ma anche per la lavorazion­e della stessa a scopi edili”. ◀

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Progetto Numerosi i soggetti interessat­i anche perché l’obiettivo è creare una start up

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