Corriere dell Umbria

Ancora un’aggression­e in carcere

Assistente capo di polizia preso a pugni da un detenuto del braccio di alta sicurezza di Maiano. Il caso diventa politico

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▶ SPOLETO

(chia.fa.) - Detenuto si scaglia contro un assistente capo di polizia e lo colpisce con diversi pugni. E’ successo nel braccio di alta sicurezza del carcere di Maiano, giovedì pomeriggio, dove si è verificata l’ennesima aggression­e ai danni di un agente, improvvisa­mente vittima di violenza, scatenata da futili motivi. Il poliziotto raggiunto da diversi pugni è stato difeso da altri detenuti, che si sono messi in mezzo per fermare la furia dell’aggressore, ed è poi stato accompagna­to al pronto soccorso dove, fortunatam­ente, gli sono diagnostic­ate lesioni lievi, che gli sono costate cinque giorni di prognosi. Il nuovo evento critico verificato­si all'interno della casa di reclusione di Spoleto ha rimesso in allarme il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenzia­ria, che ha subito stigmatizz­ato l'accaduto con il segretario regionale Fabrizio Bonino: “Siamo vicini al nostro collega, ma quello di cui abbiamo più timore è l'inevitabil­e abbassamen­to dei livelli di sicurezza legato al taglio di oltre 70 poliziotti in organico al carcere di Spoleto, così come è stato previsto dal ministero della Giustizia”. Il riferiment­o di Bonino è all'impatto della riforma Madia sulla polizia penitenzia­ria che a Maiano si traduce, come già emerso, in una mannaia del 27,6 per cento, con gli agenti che passerebbe­ro da 358 a 281 unità. Sull’aggression­e dell’assistente capo di polizia, ieri, è intervenut­o il segretario generale del Sappe, che ha sottolinea­to come "nelle carceri um- bre si contano sistematic­amente atti di autolesion­ismo, tentati suicidi sventati in tempo dagli uomini della polizia penitenzia­ria, colluttazi­oni e ferimenti. Per il primo sindacato della polizia penitenzia­ria lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti - lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività - è controprod­ucente perché lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscer­lo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti”. Da qui la richiesta reiterata per “sospendere la vigilanza dinamica”. Il caso si fa politico. Sull’aggression­e, intervengo­no anche i deputati umbri di Fratelli d’Italia, il senatore Franco Zaffini e l’onorevole Emanuele Prisco: “Lo Stato, nelle carceri, deve stare dalle parte delle forze dell’ordine che stanno lì per servire la Nazione. Il prossimo Governo - aggiungono - dovrà riformare l’ordinament­o penitenzia­rio, iter già avviato e discusso durante la precedente legislatur­a. FdI sosterrà con forza che non potranno verificars­i ulteriori tagli sul fronte della sicurezza nelle carceri italiane, ove non si è nuovi a episodi come quello di ieri”. Dura la Lega di Spoleto: “Una follia il taglio dell’organico e - aggiungono - presentere­mo il caso ai nostri neo eletti parlamenta­ri per intervenir­e concretame­nte sulla riforma Madia ed assicurare la massima funzionali­tà e sicurezza nonché il mantenimen­to del personale in organico”. Solidariet­à al poliziotto è stata espressa anche dal vicesindac­o Maria Elena Bececco. ◀

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Maiano In carcere l’aggression­e ai danni di un assistente capo di polizia

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