Corriere dell Umbria

Taglietto ai vitalizi, c’è l’impugnativ­a

- Di Alessandro Antonini

▶ PERUGIA - Il taglietto ai vitalizi degli ex consiglier­i regionali passa definitiva­mente a Palazzo Cesaroni. Ma l’emendament­o approvato a maggioranz­a (Solinas a parte) per pubblicare sul sito della Regione i nomi e gli importi dei 102 che li percepisco­no, fa indispetti­re i vecchi inquilini di Palazzo Cesaroni: il presidente dell’associazio­ne degli ex, Pino Sbrenna, annuncia l’impugnativ­a, da ratificare nella prossima assemblea. “Avevamo già chiarito - spiega Sbrenna - che la pubblicazi­one di nomi e importi viola palesement­e la legge quadro sulla tutela della privacy, perciò propongo di impugnare la legge regionale, con richiesta del pagamento delle spese legali a carico dei consiglier­i che l’hanno approvata, che non esito a definire pusillanim­i. Di più: valuteremo il danno all’immagine davanti alla Corte dei conti”. E’ scattato così il pretesto per la guerra legale, a fronte di decurtazio­ne pur leggera delle indennità. La dimostrazi­one che il consiglio regionale ci è andato giù morbido arriva dal fatto che proprio Sbrenna precisa che il resto dell’impianto della legge non verrà impugnato. La stessa assise regionale si è divisa al grido che si doveva fare di più. Di più rispetto quei 900mila euro di risparmi in 3 anni - su circa 4 milioni di spesa ogni 12 mesi - arrivati dopo quasi un lustro, visto che la prima risoluzion­e per il taglio firmata da tutti i presidenti dei consigli regionali d’Italia è datata 2014 e non è mai stata applicata in Umbria. E’ stata anzi ammorbidit­a nella nor- ma sdoganata ieri. Sempre ieri è arrivata la valutazion­e dei risparmi di un’altra proposta di riduzione avanzata dai 5 stelle e in particolar­e da una delle firmatarie dell’atto, Carbonari: “Gli uffici - ha detto - hanno conteggiat­o che con le altre misure da noi proposte si rispar- mierebbero 15 milioni in tre anni”. Si tratta del divieto di cumulo con i vitalizi parlamenta­ri, la sospension­e per interdizio­ne dai pubblici uffici e l'adeguament­o alla pensione di vecchiaia. Ma non c’è stata la volontà di approvarle. Ricci ha parlato di “azione tiepida”. Soddisfatt­o il Pd, mentre la Lega rilancia l’abolizione in toto dell’istituto. Che in Umbria è stato sì cancellato nel 2012 ma solo a partire dai consiglier­i della legislatur­a in corso. Tutti gli altri restano e crescono ogni volta che un ex matura i requisiti anagrafici di accesso. ◀

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