Taglietto ai vitalizi, c’è l’impugnativa
▶ PERUGIA - Il taglietto ai vitalizi degli ex consiglieri regionali passa definitivamente a Palazzo Cesaroni. Ma l’emendamento approvato a maggioranza (Solinas a parte) per pubblicare sul sito della Regione i nomi e gli importi dei 102 che li percepiscono, fa indispettire i vecchi inquilini di Palazzo Cesaroni: il presidente dell’associazione degli ex, Pino Sbrenna, annuncia l’impugnativa, da ratificare nella prossima assemblea. “Avevamo già chiarito - spiega Sbrenna - che la pubblicazione di nomi e importi viola palesemente la legge quadro sulla tutela della privacy, perciò propongo di impugnare la legge regionale, con richiesta del pagamento delle spese legali a carico dei consiglieri che l’hanno approvata, che non esito a definire pusillanimi. Di più: valuteremo il danno all’immagine davanti alla Corte dei conti”. E’ scattato così il pretesto per la guerra legale, a fronte di decurtazione pur leggera delle indennità. La dimostrazione che il consiglio regionale ci è andato giù morbido arriva dal fatto che proprio Sbrenna precisa che il resto dell’impianto della legge non verrà impugnato. La stessa assise regionale si è divisa al grido che si doveva fare di più. Di più rispetto quei 900mila euro di risparmi in 3 anni - su circa 4 milioni di spesa ogni 12 mesi - arrivati dopo quasi un lustro, visto che la prima risoluzione per il taglio firmata da tutti i presidenti dei consigli regionali d’Italia è datata 2014 e non è mai stata applicata in Umbria. E’ stata anzi ammorbidita nella nor- ma sdoganata ieri. Sempre ieri è arrivata la valutazione dei risparmi di un’altra proposta di riduzione avanzata dai 5 stelle e in particolare da una delle firmatarie dell’atto, Carbonari: “Gli uffici - ha detto - hanno conteggiato che con le altre misure da noi proposte si rispar- mierebbero 15 milioni in tre anni”. Si tratta del divieto di cumulo con i vitalizi parlamentari, la sospensione per interdizione dai pubblici uffici e l'adeguamento alla pensione di vecchiaia. Ma non c’è stata la volontà di approvarle. Ricci ha parlato di “azione tiepida”. Soddisfatto il Pd, mentre la Lega rilancia l’abolizione in toto dell’istituto. Che in Umbria è stato sì cancellato nel 2012 ma solo a partire dai consiglieri della legislatura in corso. Tutti gli altri restano e crescono ogni volta che un ex matura i requisiti anagrafici di accesso. ◀