Maltrattamenti in famiglia, pena confermata
▶ TERNI Nell’ottobre del 2014 il tribunale di Terni - giudice Simona Tordelli - li aveva condannati ad un anno di reclusione a testa per maltrattamenti in famiglia. Una sentenza che lunedì la corte d'appello di Perugia ha confermato in toto. Vittima della vicenda, avvenuta in un paese della provincia di Terni e le- gata a fatti avvenuti fra il 1997 e il 2011, una donna di nazionalità albanese che oggi ha 46 anni, costretta ad una vita di inferno dal marito, dalla cognata e dalla nuora, connazionale. In base alle accuse la donna - parte civile attraverso l'avvocato Flavia Rizzica - veniva sottoposta a quotidiane umiliazioni anche di fronte ai figli minori. Maltrattamenti che andavano dal dover consegnare qualsiasi suo piccolo guadagno alla cognata, fino all'essere trattata da 'serva'. Quando usciva di casa con i figli - non sempre ciò le veniva concesso, visto che spesso i tre le ordinavano di 'restare a casa a cucinare' - doveva camminare qualche passo indietro il marito, la sorella di quest'ulti- mo o la nuora. Il tutto per ribadire che a comandare, in casa, non era certo lei. Ma i maltrattamenti erano anche verbali e fisici: minacce, percosse, sputi in faccia, insulti, botte da parte del marito e, in qualche caso, anche dalle altre due imputate. Se la cena non era 'buona', il coniuge-orco non evitata di sputarle addosso il cibo appena masticato. Uno stato di sottomissione andato avanti per anni e a cui la donna, alla fine, si è ribellata, denunciando i suoi aguzzini. ◀