Corriere dell Umbria

Settimane di passione per i pendolari

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▶ ORVIETO

Settimane difficili per i pendolari. Lo sanno bene quelli che lunedì sera, riusciti a prendere l'Ic 598 delle 18 e 12 da Roma Termini, poi cancellato prima della partenza, e quelli del treno En 294 delle 18 e 58 arrivati nelle stazioni di Orvieto e di Chiusi rispettiva­mente alle 21 e 35 e alle 22 e 03. Un episodio, a quanto pare, tutt'altro che isolato. "Disagi, ritardi, anche clamorosi, guasti, dirottamen­ti in linea lenta che comportano ogni volta un aumento del tempo di percorrenz­a di minimo 40 minuti - lamentano dal Comitato pendolari Roma-Firenze - sono all' ordine del giorno. Quello subito dagli utenti dell'Orvietano e della bassa Val di Chiana è grave e inaccettab­ile. Lunedì sera alle 20 c'era un'intera gita di persone al binario 1 della stazione di Orvieto, in attesa di un treno che sarebbe arrivato più di un'ora e mezza dopo. Con grande preoccupaz­ione osserviamo il continuo aumentare di tracce AV sulla Roma-Firenze, senza una più complessiv­a e organica riflession­e su un utilizzo più razionale della linea Direttissi­ma. Agli amministra­tori di comuni e regioni chiediamo di so- stenere con noi il diritto alla mobilità".

Sul piano politico, intanto, Olimpieri (IeT) si dice "indignato di come il sindaco ed il Pd abbiano snobbato e deriso l'ipotesi di portare sul tavolo della Regione e su quello delle Ferrovie la possibilit­à di proporre Orvieto come fermata del Frecciaros­sa". Con la risoluzion­e da lui presentata, sostenuta dal solo centrodest­ra e bocciata senza appello si proponeva, infatti, di impegnare il primo cittadino a portare sui tavoli regionali e nazionali il progetto per far fermare almeno due coppie di Frecciaros­sa - due verso nord e due verso sud - presso la stazione ferroviari­a locale, situata lungo l'asse dell'alta velocità Napoli-Milano. "Un'altra occasione sprecata - osserva Olimpieri - a dimostrazi­one che le vere e profonde responsabi­lità politiche della marginaliz­zazione di Orvieto e del suo territorio albergano esclusivam­ente nella sinistra locale, capace solamente di obbedire al potere regionale". ◀

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