Serie C Gubbio, uscire ti fa bene Al ritorno più punti fuori Ora serve almeno un blitz
▶ GUBBIO - A tre giornate dal termine, con solo due partite da giocare, visto che dovrà rispettare il turno di riposo forzato per la cancellazione dal campionato del Modena, il Gubbio rispetto alle dirette concorrenti sembra avere una strada molto in salita per ciò che concerne la lotta per non finire ai play out. Questo, almeno, dicono i numeri. In realtà non è proprio così, perché guardando l'andamento del girone di ritorno, il fatto di giocare entrambi i match (contro il Bassano e il Padova) che restano lontano dal Barbetti potrebbe non essere uno svantaggio. Ecco perché.
FATTORE ESTERNO Il Gubbio ha chiuso il girone di andata battendo proprio il Padova (1-0 con rete di Burzigotti a tempo scaduto, ultimo successo casalingo dell'intera stagione) a 21 punti e una 12esima posizione in classifica più che onorevole considerando che nelle prime cinque partite di campionato aveva conquistato un solo pareggio a Mestre (1-1), e quindi un solo punto. Il crollo verticale c'è stato nel ritorno con soltanto 12 punti messi in cascina. E qui entra in ballo il fattore esterno. La squadra rossoblù infatti dopo il giro di boa ha conquistato più punti in trasferta che in casa. Tra le mura amiche del "Barbetti" è riuscita a totalizzare la miseria di cinque punti, frutto di altrettanti pareggi: 1-1 contro il Vicenza, 2-2 con l'Albinoleffe, 2-2 contro il Renate, 1-1 contro il Teramo e domenica scorsa 1-1, contro la Triestina. Al domicilio altrui i "lupi" hanno invece conquistato due vittorie e un pareggio. Per la precisione hanno pareggiato al "Riviera delle Palme" (1-1) contro la Sambenedettese e poi vinto (2-1) a Bolzano contro il Südtirol, e 1-0 a
Fano: totale 7 punti.
IL TALLONE DI… ETTORE Il tallone d'Achille, il punto debole della squadra non è l'attacco che con 33 reti all'attivo è il settimo reparto offensivo di tutto il girone B, ed è migliore di tutte le squadre di fondo classifica (Vicenza, Fano, Teramo, Santarcangelo), oltre che di quelle dei piani superiori come Fermana, Ravenna, Albinoleffe e Renate, compreso il Südtirol che è, attualmente, addirittura al quinto posto. Il reparto debole è la difesa che ha subito 45 gol, seconda solo al Santarcangelo che di reti ne ha beccate addirittura 50. Ma facendo un'analisi un po' meno epidermica ci si accorge che parte delle responsabilità cadono anche su un centrocampo che non sempre ha saputo filtrare e schermare a dovere i difensori, lasciandoli troppo spesso sull' uno contro uno. Difensori magari non eccelsi ma con grande esperienza, che in carriera hanno sempre fatto abbastanza bene e che non sono certo tra i peggiori della categoria. Così come lo stesso centrocampo ha sì i suoi meriti per il supporto dato alla manovra in quanto ai gol realizzati, ma non è certo stato sempre determinante perché, e questa può essere una spiegazione almeno parziale, Ettore Marchi ha segnato 13 reti, poco meno del 40 per cento dello score complessivo, spesso grazie a prodezze personali.
SQUADRA DA BATTAGLIA Ha ragione capitan Marchi: "Bassano? Padova? Adesso la classifica e le parole non contano più. Dovremo combattere due battaglie e non dobbiamo sbagliare". Elmetto in testa, coltello tra i denti e clava nelle mani per dare mazzate a chiunque. Serve cuore da leoni per cui, come dicono gli ultras, "chi non se la sente può andare a casa subito".
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