Boschi, assist per Gori «Mi dicono lavori bene»
Il ministro delle riforme Maria Elena Boschi strappa applausi alla festa del Pd. Qualcuno si alza per vederla. Lei applaude Gori: «Mi dicono che gli elettori siano contenti di lui». E su Salvini: «È demagogico. Noi diamo risposte».
«Allora, che cosa volete che chieda al ministro?» Quando le 18.30 sono passate da venti minuti, è la giornalista Maria Latella che, gagliardamente, approccia il pubblico in attesa. In arrivo alla festa del Pd orobico, all’ora dell’happy hour c’è il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi e tutto l’establishment piddino bergamasco è, oltre che molto happy per la ministeriale ospitata, anche in leggero stato di fibrillazione.
Il segretario cittadino, l’avvocato Pedersoli macina chilometri nervosi tra il tendone e il palco, Giovanni Sanga non si stacca dal telefonino («è appena uscita dall’autostrada » ) , mentre Antonio Misiani finisce immortalato in parecchie foto, Elena Carnevali saluta tutti con deliziosa affabilità e il sindaco Gori si accomoda in prima fila. «Devi chiedere cosa facciamo con gli immigrati», urla un anziano a Latella. «E poi come siamo messi con le pensioni», aggiunge un altro, (in effetti il pubblico è piuttosto su di età, giovani pochini) mentre tre signore di Torre Boldone, paese che ospita la kermesse politica, ammettono candidamente che loro sono lì, «solo per vedere dal vivo la ministra, che è così bella » . Non per le riforme? Macché. Quando Boschi arriva, sono in circa trecento che la applaudono, qualcuno si alza in piedi «pensavo che fosse più alta». Ballerine nere ai piedi, un giubbottino di pelle, jeans skinny e questione Boschilook che tanto appassiona l’Italia chiusa al volo, perché il ministro, anche senza decolleté e tacco dodici ai piedi, sa come incantare il suo pubblico. Lo fa con una semplicità tutta femminile, che piace molto al gineceo delle signore di Torre. A Latella che sottolinea proprio questo aspetto — «avesse fatto un trentenne maschio la riforma elettorale, non si sarebbe parlato di come era vestito in Parlamento » , sottolinea la giornalista — Boschi risponde mettendola sul piano famigliare: «È una questione di cultura, che comincia in casa con i maschi che fanno le faccende come le femmine».
Economia domestica e internazionale, i concetti non cambiano. Praticità, innanzitutto. Come nell’analisi politica: «Abbiamo perso qualche ballottaggio, ma il Pd, anche se litiga un po’ troppo ultimamente, sta bene. E sta benissimo quello di Bergamo, mi dicono lavori bene, che i bergamaschi che lo hanno scelto, sono molto contenti del sindaco Gori», afferma guardando dritto il sindaco di Bergamo.
Scatta il primo applauso, mentre il secondo arriva qualche minuto dopo, alla risposta su Salvini. Domanda: vi preoccupa o lo considerate il più facile competitor? Risposta netta: «Non sottovaluto mai nessuno, ma Salvini urla, è demagogico, mentre noi diamo risposte concrete, abbiamo risolto i problemi». Certo è che, alla vigilia di Pontida, l’elemento leghista, ricasca nei discorsi più di una volta, anche se non si parla dei massimi sistemi politici. Dovendo scegliere se prendere un caffè con Salvini o Di Maio, Boschi non ha dubbi: «Sceglierei Salvini, perché non lo conosco. Intendiamoci: prima il caffè lo pago io e poi ascolterei che cosa ha da dire». Qualcuno dal pubblico, non è d’accordo: il caffè lo beva con me, ma anche poco dopo, quando il discorso finisce su Roma Capitale, la stoccata arriva dritta sulla faccenda pulizia: «Noi la stiamo facendo in modo serio. Gli altri? Ho visto Maroni con delle scope in mano, ma poi... Salvini ha fatto una revisione ma non credo che la pulizia si faccia tagliando i legami di Bossi».
In poco meno di un’ora, ci sta quasi tutto, anche il racconto dell’emozione del giuramento, fatto pensando ai nonni contadini, alla Grecia, all’immigrazione, per finire con l’occupazione femminile cresciuta rispetto a quella maschile al meccanismo di rimborso delle pensioni. Con buona pace dei settantenni (e oltre) presenti, che al ministro avrebbero offerto volentieri il caffè. «Lo paghiamo noi».
Il nostro partito ultimamente litiga un po’ troppo ma è in buona salute. Salvini? Ascolterei cosa ha da dire