«Aprire al Sud? Padania libera resta il sogno»
Tra i giovani che si accampano per il fine settimana: «Siamo tornati forti dopo anni difficili»
«Vie le maglie verdi e mettetene una di altro colore, ma non rossa». «Il gruppo del bar si sposti più a destra. Chi arriva adesso si metta là in fondo a tappare i buchi». «Tutti pronti? Adesso proviamo la ola». Dal palco il segretario provinciale del Carroccio Daniele Belotti si sgola al megafono mentre sul prato di Pontida prende forma il grande Sole delle Alpi che deve accogliere Matteo Salvini e dare il via alla kermesse. Mentre il drone ondeggiando si alza per scattare la foto, è tutto un coro da stadio. L’evento dovrebbe essere riservato ai giovani ma alla fine nel Sole delle Alpi finisce tutto il popolo padano.
«Pontida alla fine è questo — dice Matteo Villa, 25 anni di Calusco al suo settimo anno di militanza — una famiglia che si ritrova, un senso di appartenenza forte che passa di generazione in generazione». Un concetto che i giovani bergamaschi del Carroccio hanno voluto racchiudere nel loro striscione: «Gli anni passano, gli ideali restano, Padania libera». «Sintetizza tutto quello che c’è da dire — continua Villa —. Ormai ho visto qualche edizione della festa e i vari momenti del movimento. Siamo andati su, poi giù e ora di nuovo su. Abbiamo radici profonde e proponiamo idee serie e abbiamo lavorato duramente. Siamo una comunità unita ed eravamo sicuri che la gente avrebbe risposto».
Una risposta indiretta anche ai vecchi militanti che guardano comunque con sospetto all’apertura al Sud e temono un annacquamento dell’identità leghista. Ne è convinto anche Tommaso Perani di Dalmine, 18 anni che partecipa alla sua terza Pontida. «Credo sia importante essere qua — spiega — e che ci siano tanti ragazzi come me che scelgono di impegnarsi in prima persona. Quando parlo ai miei coetanei vedo il disgusto che hanno verso tutto quello che è legato alla politica e da vent’anni di scandali e ruberie. Lo provo anche io per certi versi. Ma è sbagliato. A ben vedere la politica è uno dei mestieri più alti ed è un peccato che sia stato così rovinato. Con la Lega e Salvini però abbiamo trovato una forma per poter cambiare questo stato di cose. Qui a Pontida si vede particolarmente. Di gente quest’anno ce n’è tanta. Si sente l’energia nell’aria. Non penso che abbiano senso le polemiche per l’apertura al meridione. Quello è un mezzo. Il nostro statuto parla chiaro: il nostro obiettivo rimane l’indipendenza della Padania».
Più possibilista Daniele Vitali di Endine Gaiano. «Sono contentissimo di come vanno le cose — dice mentre lavora alla cassa dello stand enogastronomico —. Zaia ha preso un sacco di voti e ora vedremo come va la giunta in Liguria. Penso che anche al Sud ci sia voglia di riscatto. In fin dei conti anche là la maggior parte delle regioni non è a statuto speciale e si vede portar via i soldi da Roma. Senza contare che chi è orgoglioso della propria terra non può sopportare di vederla inquinata come è successo ad esempio in Campania».
Siamo una comunità, ero certo che sarebbe arrivata tanta gente Matteo Villa Carvico