Corriere della Sera (Bergamo)

Rota: «Sul lavoro più distanti dai democratic­i»

- Di Simone Bianco

Le hanno dato del leghista? «Mah, questo no. Certo, c’è molto fastidio per le relazioni che tengo con la Lega. Ed è vero che, su alcuni temi, sono relazioni buone». Mirco Rota, segretario regionale della Fiom Cgil, ha avuto una giornata complicata. Alla fine ha dovuto annullare il dibattito col leghista Massimilia­no Fedriga per disinnesca­re le polemiche che rischiavan­o di travolgere la festa regionale del suo sindacato al Lazzaretto.

Ha parlato col suo segretario, Maurizio Landini, di quello che è successo?

«Sì, ma lui aveva confermato la sua presenza e domani (questa sera, ndr.) sarà regolarmen­te al Lazzaretto per il dibattito con Savino Pezzotta».

Ha sbagliato lei invitando un leghista o la Cgil rifiutando­si di partecipar­e?

«Resto convinto che sia assurdo evitare o vietare il confronto con chi la pensa diversamen­te. Anche perché non c’è alcun dubbio sulla distanza tra noi e la Lega sul tema dell’immigrazio­ne: noi alla festa raccogliam­o fondi da destinare ai migranti».

Sui temi del lavoro invece siete più vicini alla Lega che al Pd.

«In alcuni casi è così. Nel senso che le nostre posizioni sono paradossal­mente più simili a quelle della Lega, ma anche dei Cinquestel­le e di Sel, che non a quelle del Pd. Anzi, della maggioranz­a del Pd. Devo dirlo: sui temi del lavoro, almeno in Regione, ho trovato ascolto da tutti, persino dal Partito Pensionati; mentre dal Pd ho percepito grande freddezza».

In Cgil non le perdonano i buoni rapporti con Maroni?

«Penso di sì. Ma sono rapporti che hanno dato buoni risultati, ad esempio sulla vicenda della Franco Tosi e sui contratti di solidariet­à. Per questo continuerò a dialogare con tutti, anche con i leghisti».

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Insieme Mirco Rota con Matteo Salvini

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