Rota: «Sul lavoro più distanti dai democratici»
Le hanno dato del leghista? «Mah, questo no. Certo, c’è molto fastidio per le relazioni che tengo con la Lega. Ed è vero che, su alcuni temi, sono relazioni buone». Mirco Rota, segretario regionale della Fiom Cgil, ha avuto una giornata complicata. Alla fine ha dovuto annullare il dibattito col leghista Massimiliano Fedriga per disinnescare le polemiche che rischiavano di travolgere la festa regionale del suo sindacato al Lazzaretto.
Ha parlato col suo segretario, Maurizio Landini, di quello che è successo?
«Sì, ma lui aveva confermato la sua presenza e domani (questa sera, ndr.) sarà regolarmente al Lazzaretto per il dibattito con Savino Pezzotta».
Ha sbagliato lei invitando un leghista o la Cgil rifiutandosi di partecipare?
«Resto convinto che sia assurdo evitare o vietare il confronto con chi la pensa diversamente. Anche perché non c’è alcun dubbio sulla distanza tra noi e la Lega sul tema dell’immigrazione: noi alla festa raccogliamo fondi da destinare ai migranti».
Sui temi del lavoro invece siete più vicini alla Lega che al Pd.
«In alcuni casi è così. Nel senso che le nostre posizioni sono paradossalmente più simili a quelle della Lega, ma anche dei Cinquestelle e di Sel, che non a quelle del Pd. Anzi, della maggioranza del Pd. Devo dirlo: sui temi del lavoro, almeno in Regione, ho trovato ascolto da tutti, persino dal Partito Pensionati; mentre dal Pd ho percepito grande freddezza».
In Cgil non le perdonano i buoni rapporti con Maroni?
«Penso di sì. Ma sono rapporti che hanno dato buoni risultati, ad esempio sulla vicenda della Franco Tosi e sui contratti di solidarietà. Per questo continuerò a dialogare con tutti, anche con i leghisti».