Enduro, spunta striscione contro gli ambientalisti
Tanta, tantissima gente. Tutta pazza per l’enduro che per la quarantaduesima edizione della Valli Bergamasche è passato — scatenando perplessità e polemiche — tra montagne e valli di Rovetta, Clusone, Cerete, Sovere, Songavazzo, Bossico, Onore e Fino Del Monte. «Abbiamo fatto un sopralluogo con gli organizzatori — spiega Calegari del Cai di Clusone — e non abbiamo ritenuto di fare modifiche al percorso. Non va a danneggiare un’area di particolare significato poiché si sviluppa sul greto del fiume Borlezza. Al primo temporale verrebbe livellato tutto perché ghiaioso. Con qualche ritocco questo potrebbe essere uno dei ventilati percorsi permanenti per la moto da enduro».
Benedizione data, così come due fidejussioni di caparra da 15 mila euro da parte degli organizzatori e l’impegno di riportare tutto come prima, dopo l’impegno di ridurre l’impatto ambientale. Anche se, per molti, l’ambiente non è stato tutelato abbastanza. Gruppi ecologisti e Cai da tempo contestano la decisione di portare il Mondiale di Enduro nella Val Borlezza. Dure le prese di posizione di Legambiente Alto Sebino, Orobievive, Sel Bergamo e un gruppo Facebook chiamato «Attacco ambientale alla Val Borlezza». «Si danneggiano i sentieri in modo irreparabile», la critica. La risposta è arrivata ieri su uno striscione apparso nella zona del quartier generale della manifestazione. Come
In sella Uno dei momenti della gara di ieri mattina
Mazzone ai tempi dell’Atalanta, la foto del gestore della pagina sui social network è stata sbarrata, con scritta a corredo: «Io alle Valli non posso entrare».
Ieri per seguire la manifestazione sono arrivati molti appassionati. Il Paddock è ancora a Rovetta: una sorta di scivolo con pendenza altissima che porta verso l’area verde, adibita
Polemica Scritta «Io alle Valli non posso entrare» riferita all’autore dei post ecologisti su Facebook
proprio a salti e sterzate da parte di atleti professionisti. I 111 in gara si daranno battaglia anche oggi, mentre nella giornata di ieri — al termine della prova in linea — c’è stata la Epic Rise, gara sponsorizzata da Red Bull, con motorini truccati che provano ad affrontare una impervia
salita: chi arriva più lontano vince, anche se raggiungere la vetta è praticamente impossibile considerato come i veicoli in gara abbiano una cilindrata massima di 100 cc nella classe Proto (creati artigianalmente) e 80 nella Truccati. Non solo biker da tutta Italia, molte famiglie con i bambini hanno affollato Rovetta. Gli organizzatori sottolineano che «l’indotto è particolarmente soddisfacente» per albergatori e ristoratori: moltissime strutture nel raggio di dieci chilometri erano al completo.
La zona Paddock, aperta dalle dieci, è risultata presto affollatissimo. Tantissime moto, non solo Custom o da strada, anche scooter, tricicli e quad che hanno parcheggiato qua e là nella campagna antistante il luogo di partenza. Tanti gli stand e uno spettacolo pirotecnico ha illuminato la notte sopra il deejay set.