Corriere della Sera (Bergamo)

Ceviche di lusso dallo chef Pesaque

- Chiara Vanzetto Roberta Schira

dal titolo «I volti dell’aperitivo»: dieci personaggi del passato e del presente che, attraverso le loro fotografie con dedica personaliz­zata, mettono in luce lo charme intramonta­bile di questo luogo. Risalgono agli anni Venti e Trenta le immagini patinate di Vittorio De Sica, di Erminio Macario, dei fratelli Eduardo e Peppino de Filippo, dell’attrice Paola Borboni, del soprano giapponese Tamaki Minura, la prima orientale che cantò la «Turandot» alla Scala. A questi si uniscono scatti contempora­nei di frequentat­ori attuali come l’attrice Martina Colombari, la regina del soul Nina Zilli, il comico Diego Abatantuon­o e il conduttore Federico Russo (vernice domani alle ore 19, dalle 21 apertura al pubblico, fino al 7 luglio, ore 9-22, ingresso libero, www.campari.it). Leonardo e Jacopo Signani, carrarini di nascita e milanesi di adozione, sono stati oggetto delle premure di una «tata» peruviana che preparava loro manicarett­i della sua terra di origine. Diventati imprendito­ri, 35 anni dopo, tra le varie attività (sono gli inventori della rivoluzion­aria bevanda Holy), i due fratelli decidono di aprire Pacifico, il primo ristorante gastronomi­co peruviano in Italia, nel centro di Milano (via Moscova 29, tel. 02.87.24.47.37). «La cucina sudamerica­na sta vivendo un vero boom e “ceviche” si legge in molti menu milanesi», dicono. «Noi abbiamo voluto il migliore: quello di Jaime Pesaque». Il suo ristorante a Lima, Mayta, è tra i primi 50 al mondo. Oggi è head chef di Suviche (Miami), Nuna (Punta del Este) e Piscoteket (Oslo). «Il Perù è frutto di influenze asiatiche per oltre 500 anni »,dice lo chef, «e possiede grandi ricchezze: i pesci, gli ortaggi come le patate che arrivano a 4.000 varietà o i frutti esotici e le piante raccolti nella foresta Amazzonica. A questi prodotti mi sono ispirato, spero che un ristorante come Pacifico stimoli a conoscere anche la cultura del mio Paese». Oltre al ceviche e alle sue varianti di carne e pesce, in carta si trovano i «tiradito» (carpacci sottilissi­mi di pesce), i dim sum e altre proposte asiatiche. La magia del ceviche è tutta nella marinatura dove il pesce crudo, freschissi­mo, viene lasciato «cuocere» nel succo di limone o di agrumi, con cipolla rossa e peperoncin­o «aji». Magnifica, la versione con il branzino e latte di tigre o la vegetarian­a con quinoa. Il locale è diviso in Pisco Bar, sala ristoabre e lounge, con arredi moernissim­i, ben lontani da ogni folklore.

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