Corriere della Sera (Bergamo)

Treni, un’aggression­e al giorno

E ieri un nuovo caso: controllor­e picchiato alla stazione di Treviglio

- di Pietro Tosca

Tre episodi di violenza sui treni in due giorni, nella Bassa. Sono solo gli ultimi di una lunga serie. Un problema al giorno. Prima, venerdì sera, una capotreno è stata minacciata da due passeggeri stra- nieri, ubriachi e senza biglietto. Gli stessi che, poco tempo dopo, hanno sferrato un pugno in volto a un passeggero che si è trovato vicino a loro. E ieri sera, alle 18.45, alla stazione di Treviglio centrale, capolinea del treno da Bergamo, un controllor­e di 60 anni si è preso un pugno. È stato medicato sul posto, mentre il problema di sicurezza deflagra.

Era andato a chiedere perché il treno che doveva portarlo a casa non ripartiva ed è finito all’ospedale preso a pugni. Ezio Beretta, 57 anni, di Caravaggio, venerdì alle 18.50 è stato colpito in volto da uno dei due stranieri ubriachi che poco prima avevano minacciato la capotreno con un cacciavite, sulla linea Milano-Cremona. Lei non ha perso un giorno di lavoro. E ieri ha riconosciu­to uno dei due sul convoglio Cremona-Treviglio, alle 16.40. Non ha preso iniziative per non insospetti­rlo. Intanto ha fatto fermare il treno a Caravaggio, dove ad attendere l’immigrato, un dominicano, c’era la polizia locale: portato al commissari­ato, è stato denunciato.

Il problema sicurezza è evidente. Emerge anche dal report stilato dalla Regione e da Trenord secondo il quale dall’inizio dell’anno la tratta LeccoBerga­mo-Brescia è seconda per pericolosi­tà, con 38 episodi di cui 5 aggression­i al personale e 27 di spaccio, mancanza di biglietto, intemperan­ze dei viaggiator­i. Al 4° posto la MilanoTrev­iglio-Verona con 25 casi al 6° e al 7° con 21 episodi la Bergamo-Treviglio e la CremonaTre­viglio, mentre all’11° la Pioltello-Bergamo con 16. Una situazione che nel nodo di Treviglio deve vedersela con la carenza di agenti della polfer. Dal tardo pomeriggio lo scalo è abbandonat­o a se stesso, come dimostra quanto accaduto venerdì, quando il treno delle 17.35 da Milano Porta Garibaldi si è fermato perché due stranieri non avevano il biglietto ed erano ubriachi. «Eravamo fermi da parecchio — racconta Beretta — così ho risalito il convoglio per capire cosa stava accadendo». È arrivato alla carrozza dove c’era la capotreno ed è salito. «Non ho fatto in tempo a varcare la porta chiedendo il motivo della mancata ripartenza — prosegue — che uno dei due mi ha dato un pugno spaccandom­i occhiali e sopraccigl­io » . Poi sono scappati. Il 57enne è stato trasportat­o al Pronto soccorso di Treviglio, dove ha trascorso la notte, e ieri alle 14 è stato dimesso. L’ha raggiunto la moglie Giulia: «Uno paga l’abbonament­o e poi rimane coinvolto in situazioni come queste — sbotta —. Sono sconvolta anche perché le forze dell’ordine sono arrivate solo dopo 40 minuti». Beretta ha ricevuto la visita dell’assessore regionale alle Infrastrut­ture Alessandro Sorte, dall’assessore ai Servizi sociali di Treviglio Pinuccia Prandina e del responsabi­le nazionale per l’immigrazio­ne della Lega Toni Iwobi. «Dopo i due episodi di questi giorni — spiega Sorte — mi sono confrontat­o con l’amministra­tore delegato Cinzia Farisé. Da lunedì scatterà un piano di controlli straordina­ri sulle linee bergamasch­e con le guardie giurate. Faremo gli straordina­ri per sostituire lo Stato cui spetta il compito di garantire la sicurezza. Ribadisco: occorre che si invii l’esercito». «Si aumenti la vigilanza

La contromoss­a L’assessore regionale: da domani invieremo le guardie giurate in carrozza

privata — chiede Adriano Coscia, segretario regionale del sindacato Orsa, cui appartiene la capotreno —. Per coprire i costi ognuno dovrà fare la sua parte, l’azienda, le istituzion­i e i pendolari rinunciand­o a parte del rimborso per i ritardi». Preoccupat­o il sindacato di polizia Silp. «Il posto Polfer di Treviglio, con una manciata di operatori, è la rappresent­azione di uno Stato che trascura le richieste di sicurezza che provengono da territori nei quali i mezzi pubblici sono utilizzati da un grande numero di passeggeri».

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Ferito Ezio Beretta ha difeso la capotreno
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Centrale Una capotreno osserva il tabellone degli orari alla stazione di Treviglio, la stessa dove Beretta ha ricevuto il pugno

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