Corriere della Sera (Bergamo)

L’INSOSPETTA­BILE E LA ‘NDRANGHETA

- Di Davide Ferrario

Ormai non c’è più nessuno — salvo forse qualche leghista — che non veda quanto le organizzaz­ioni mafiose siano presenti anche nel Nord Italia. In particolar modo la ‘ndrangheta è riuscita a infiltrars­i nel tessuto economico della Lombardia. Lo ha fatto abbandonan­do il folklore etnico che caratteriz­za la sua tradizione per concentrar­si sull’elemento che — da semplice strumento — è diventato il «valore » principale della società lombarda: i soldi. Sul terreno del business la ‘ndrangheta è capace di muoversi in una zona grigia in grado di attrarre molti insospetta­bili.

Mi ha fatto impression­e vedere la foto di quel bambino che alla festa dei grillini gioca al tiro a segno con i fotomontag­gi dei politici: Renzi Pinocchio, Salvini Calimero e la Merkel in divisa nazista. Capisco la satira, ma non le pare che qui siamo un po’ oltre?

Lettera firmata

Se si impression­a per così poco, finora deve essere vissuto, caro lettore, su Kepler 452b, quella Terra nostra cugina appena svelata che dista 1.400 anni luce. Anche i 5 stelle, ma loro per definizion­e e ragione sociale, provengono dal cosmo profondo, da mondi puri e ingenui. Quel baracchino, un allestimen­to invero assai desolante, una tendina e alcune immaginett­e bersaglio, è stato preso pari pari dall’iconografi­a più scontata delle parrocchie­tte del dopoguerra, un recupero oratoriano e goliardico un po’ penoso, una galleriett­a di stereotipi. Renzi con il naso lungo, capirai che idea, Salvini Calimero, dai si poteva fare di meglio, e la Merkel nazista, roba che anche gli scout avrebbero trovato banale. Al confronto il baraccone dei pupazzi di legno alla sagra del paese di don Camillo e Peppone era un kolossal, un fuoco d’artificio di originalit­à. Ricordate? Peppone che prende di mira il pupazzo nero che rappresent­a l’odiato-amatissimo rivale, e poi carica lentamente il braccio, concentrat­o e maligno, e boom, spara un colpo di palla di stracci che «avrebbe abbattuto non una sagoma di legno ma addirittur­a un bue». Dunque, non si impression­i e si preoccupi: nessun bambino - mi piacerebbe sapere quanti, abituati a trucidare per ore e ore in videogioch­i spaziali e sanguinari nemici, mostri e delinquent­i, si sono lasciati attrarre da questo gioco dei tempi andati - ha lasciato turbato la festa Bergamo sotto le 5 stelle di Ghisalba, né credo che le immaginett­e di micro Brunetta o di Berlusconi joker incartapec­orito o di Alfano inebetito abbiano segnato la psiche dei giovani simpatizza­nti grillini insinuando in loro il seme dell’odio.

Magari avessero appreso che esiste un signor tal dei tali che fa il ministro degli Interni e una signora con le palle che fa la cancellier­a! Se poi a turbarla è proprio la mancanza di rispetto nei confronti dell’avversario, mi spiace ma i buoi sono scappati dalla stalla da molto tempo. Un baffetto e una svastica per sfregiare o un naso lungo per schernire sono stupidaggi­ni che non fanno più neppure ridere. Il teatrino di Ghisalba è a dir poco candido. La villania è ben altra e ha già raggiunto sprofondi difficilme­nte abbassabil­i. Come disse la politologa Alessia Marcuzzi: «Grande fratello volgare? In Tv si vede di peggio: liti pazzesche tra politici, risse furibonde, scene disgustose in Parlamento». E se poi, come si auguravano i 5 stelle nell’insegna del siparietto tirassegno, la casta rappresent­ata da quei volti cadrà, si salvi chi può e Dio salvi lo stile e la serietà. L’ideologo-vate-padrone del Movimento, Beppe Grillo, pochi giorni fa, dopo un bagno nelle limpide acque dalla Costa Smeralda e un piatto di pesce al Pevero Club, il più caro della carissima zona, ha concesso un’intervista al Financial Times per dire che Merkel e Juncker «sono malati, soffrono di alessitimi­a, cioè hanno difficoltà a riconoscer­e le emozioni degli altri, dolore, piacere, gioia. La priorità per loro è riportare i conti in ordine e poco importa se per fare ciò devono affamare milioni di persone: è solo un danno collateral­e. Abbiamo messo le nostre vite nelle mani di chi della vita non sa niente», ha sentenziat­o sul far della sera lì, sul green. E poi ha aggiunto: «Noi M5s siamo francescan­i, il Papa ha copiato molto da noi».

Ecco, io mi impression­o per questo, per questi deliri, non per la satira ancorché sgangherat­a. Sarà perché non sono nato su Kepler 452b?

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