Corriere della Sera (Bergamo)

Treni nuovi e in orario, l’assessore vede il film a rovescio

- Di Beppe Fumagalli

Icasi sono due. O Alessandro Sorte ci prende in giro, oppure l’assessore regionale ai trasporti è un nuovo Don Chisciotte. E come l’hidalgo triste di Cervantes vede cose. Sarebbe bello se quel che vede lui potessero vederlo tutti. Purtroppo no. È un film in proiezione esclusiva e possiamo ricostruir­lo solo a posteriori attraverso il suo racconto. Si scopre allora che la Caporetto quotidiana di cancellazi­oni e ritardi diventa un trionfo di puntualità ed efficienza. Che ammassi cigolanti di ruggine si trasforman­o in icone futuriste di velocità e progresso. Che sì, forse qualche problemino c’è, ma la colpa non è mai di Trenord e della Regione e sempre di qualcun altro dalle parti di Roma. È una narrazione di respiro sempre più ampio. Non si lascia più circoscriv­ere all’ambito strettamen­te ferroviari­o. Ormai investe direttamen­te la Repubblica nelle sue strutture fondamenta­li. Di recente, nel tentativo di nobilitare il banalissim­o inciucio tra Forza Italia e Pd alla provincia di Bergamo, Sorte ha parlato di un accordo tra istituzion­i. Una era il presidente della Provincia. L’altra, stile Luigi XIV, era lui. Chiarament­e siamo a un punto di svolta. Nella visione di Re Sorte, Presidenza della Repubblica, Camera, Senato e Governo, sono da oggi equiparate all’assessorat­o ai trasporti della Regione Lombardia. Al diavolo l’educazione civica. E avanti. Sui treni Anni 70, rumorosi, privi di luce, col riscaldame­nto rotto e le porte che non si chiudono mai, nonostante tutto si riesce ancora a ridere. Le dichiarazi­oni surreali dell’«istituzion­e» riscaldano l’atmosfera. E le sue promesse di treni nuovi talvolta la surriscald­ano. Circolano barzellett­e. O trovate da settimana enigmistic­a. Come l’ultima. Anagramma di Alessandro Sorte. Fate la prova. La soluzione lascia di sasso: «E salassò Trenord».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy