Corriere della Sera (Bergamo)

Via Quarenghi Le Belle Arti nei negozi vuoti

Da marzo sede staccata dell’Accademia di Belle Arti tra il civico 33 e i nuovi spazi Gli studenti anche nei locali di Dario Guerini: «L’affitto sotto i prezzi di mercato»

- Seminati

Il Comune ritenta la riqualific­azione di via Quarenghi con l’arte. L’idea consiste nel portare nella via più multicultu­rale della città l’Accademia di Belle Arti. Gli studenti non occuperann­o solo il piano terra del civico 33, ma anche l’edificio di fronte, di proprietà dell’ex assessore Dario Guerini.

L’ex amministra­zione aveva tentato il rilancio di via Quarenghi con la presenza delle forze dell’ordine (mettendoci, per esempio, la sede della polizia annonaria). Ora il Comune ritenta la riqualific­azione della strada più multicultu­rale della città con l’arte. L’idea consiste nel portare in via Quarenghi, da marzo, l’Accademia Carrara di Belle Arti, che ha 170 allievi. Una succursale della scuola che laurea, ogni anno, circa 25 giovani artisti. Gli studenti non occuperann­o solo il piano terra del civico 33, di proprietà di Bergamo Infrastrut­ture, società partecipat­a dal Comune. Ma anche il piano terra dell’edificio di fronte, al civico 48: questo è uno spazio — oggi dismesso — grande 140 metri quadri e di proprietà dell’ex assessore alla sicurezza (della giunta Bruni) Dario Guerini, che verrà prima sistemato e poi affittato all’amministra­zione a circa 9 mila euro l’anno. «Un prezzo molto più basso rispetto a quello di mercato — dice l’assessore all’Edilizia Francesco Valesini —. Nel corso di questi anni, il privato non ha voluto affittare gli spazi a commercian­ti stranieri non per scelte discrimina­torie, ma per evitare quella concentraz­ione che è uno dei problemi della via. E oggi l’amministra­zione coglie un’opportunit­à, andando a implementa­re una destinazio­ne pubblica e culturale. Mi auguro che questa sua scelta possa essere contagiosa perché i problemi di via Quarenghi si risolvono anche con i comportame­nti virtuosi dei privati».

Un anno e mezzo fa, Bergamo Infrastrut­ture aveva assegnato, tramite un bando, uno spazio di via Quarenghi 33 all’associazio­ne Art’In, che però non ha mai iniziato il progetto culturale. E nei giorni scorsi il Cda della società del Comune ha deliberato la decadenza del bando. «Sono nati problemi — dice Vittorio Rodeschini, presidente di Bergamo Infrastrut­ture — perché quel progetto ruotava intorno a una zona bar che è inagibile». Colpa delle infiltrazi­oni d’acqua che hanno danneggiat­o anche alcuni dei 24 alloggi comunali del civico 33 e per questo all’inizio del 2016 verrà pubblicato il bando per l’assegnazio­ne solo di 16 appartamen­ti. «Senza il bar — aggiunge Rodeschini — il progetto di Art’In non stava più in piedi dal punto di vista economico». Decaduto quel bando, si è avviato il progetto con la scuola d’arte. «Il Comune — ricorda l’ex assessore Guerini — aveva comprato questo complesso con l’idea che il rilancio dovesse passare da una maggior presenza culturale e artistica». Negli spazi di via Quarenghi, l’Accademia di Belle Arti vuole creare un’aula per la didattica e la progettazi­one artistica, uno studio con due postazioni da assegnare, a rotazione, agli studenti per fare ricerca e spazi per le mostre didattiche. E c’è l’idea di aprire questi luoghi non solo per le lezioni, ma anche per incontri e conferenze per il quartiere.

«Portando alcuni insegnamen­ti e seminari in questa zona — dice Alessandra Pioselli, direttrice dell’Accademia di Belle Arti — sarà possibile ragionare con gli studenti su via Quarenghi, assorbendo spunti sull’esplorazio­ne urbana, la migrazione, le differenze culturali, l’uso degli spazi urbani, la memoria del quartiere». Al- l’inizio l’Accademia garantirà la presenza fisica nella via, un punto di partenza per l’integrazio­ne nel quartiere, con cui potrà successiva­mente sviluppare progetti e relazioni. «I locali del privato — dice il sindaco Giorgio Gori — fanno parte di un edificio in cui è già presente una galleria fotografic­a e una residenza d’artista, attualment­e gestita dall’associazio­ne “The blank”. La “riconquist­a” anche fisica dei luoghi è una delle condizioni necessarie e non più procrastin­abile per scardinare quella condizione di ghettizzaz­ione che da troppi anni affligge un tratto significat­ivo di quella strada».

Il progetto prevede che nei locali di via Quarenghi 33 e 48 potranno entrare anche gli studenti dell’Istituto comprensiv­o Mazzi per partecipar­e a laboratori e pure i cittadini, italiani e stranieri, per frequentar­e corsi di lingua e di educazione stradale. «Sull’ordine pubblico nella via — dice l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi — non abbasserem­o la guardia». Dall’inizio

L’obiettivo Esplorare la zona anche dal punto di vista didattico, con spunti sui migranti

Il privato Già l’idea originaria prevedeva un rilancio in chiave artistica

La giunta Mi auguro sia una storia contagiosa. I problemi si risolvono con i privati

Dario Guerini

Francesco Valesini

dell’anno, in via Quarenghi, la polizia locale ha fatto 72 presidi per un totale di 190 ore e due servizi coordinati con la guardia di finanza e le unità cinofile per il contrasto dello spaccio. Gli agenti hanno denunciato o arrestato 17 persone (soprattutt­o per ragioni legate alla droga), dato 940 sanzioni per violazione del codice della strada, cinque per violazione del regolament­o edilizio, sei a chi non ha rispettato il regolament­o commercial­e, mentre nove persone sono state denunciate per guida senza patente.

Il nuovo progetto piace ma con qualche riserva al comitato di via Quarenghi e alla Lega che avevano lavorato molto insieme negli anni scorsi per quello precedente. «L’idea ci piace — dice Jacopo Bosi, presidente del comitato —, ma alcuni aspetti ci lasciano perplessi. Per esempio, non sappiamo ancora come si concretizz­erà il progetto né come saranno coinvolti i residenti della via e nemmeno come la scuola si interfacce­rà con le case comunali».

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Multicultu­rale L’edificio del Comune in via Quarenghi
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Multicultu­rale Via Quarenghi è tra le strade del centro con più immigrazio­ne

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