Bassi: la vita difficile del secondo portiere
In campo contro i partenopei per il forfait di Sportiello. «Marco? Merita la Nazionale»
Auspicio Contro Udinese e Genoa vanno bene quattro punti per chiudere l’andata a 28
Ritornare in campo in Serie A, dal primo minuto, dopo sette mesi. Sarebbe una storia comune per un infortunato, ma non solo. Perché la vita del secondo portiere è complicata, soprattutto se il titolare fa benissimo come Marco Sportiello. Davide Bassi, però, ha dimostrato di essere all’altezza della situazione, nonostante l’Atalanta abbia perso per 3-1 col Napoli. «È stata una emozione particolare, dovevo togliermi un po’ di ruggine, specialmente all’inizio. Peccato per il risultato, personalmente credo sia andata benissimo».
Titolare a sorpresa, ma non tanto. Perché Sportiello è stato male tutta la scorsa settimana, sebbene si fosse allenato nella rifinitura. «Probabilmente non era ancora al massimo e il club ha preferito non rischiare. La gerarchia era chiara sin da quest’estate, lui è un ottimo portiere, giusto che venga valorizzato. Egoisticamente vorrei giocare sempre, ma dipende pure dalle esigenze della società. Non è facile fare il secondo, perdi un po’ le misure soprattutto in area di rigore. Devi allenarti al massimo, sempre. Un’eventuale con- vocazione in Nazionale di Marco? Non mi sorprenderebbe».
Bassi è arrivato a parametro zero la scorsa estate, dopo che il contratto con l’Empoli era scaduto. «Ho firmato un biennale con opzione per il terzo e credo di avere scelto in maniera corretta. Nel futuro non lo so, la società è seria, si può lavorare bene. Le intenzioni sono quelle di rimanere. Atalanta ed Empoli sono distanti dal punto di vista societario e calcistico, in Toscana è tutto più, passi il termine, dilettantistico. Gli azzurri hanno perso dei giocatori ma preso alcuni giovani di qualità. Lo zoccolo è quello, l’impronta è vincente, si è vista negli anni. Tutto quello che stanno facendo è meritato. Sarri? L’ho incontrato ed è stato un piacere: lui ha un metodo non di semplice assimilazione per i calciatori. È un maniaco del lavoro, qualsiasi particolare viene studiato, dai calci di punizione a un’azione di gioco normale». Intanto l’Atalanta è incappata in due sconfitte consecutive. Bassi però non si abbatte: «I conti si fanno quando finisce il campionato. Possiamo fare qualcosa di più di una salvezza tranquilla. Dobbiamo essere equilibrati, non esaltarci ma nemmeno abbatterci per due defezioni di fila. Parliamo di salvezza per non deconcentrarci. Quanti punti fra Udinese e Genoa? Realisticamente vanno bene anche quattro, per chiudere l’andata a 28». Anche perché, negli ultimi anni, arrivando a 56 si poteva legittimamente sognare un posto in Europa.