Corriere della Sera (Bergamo)

Tentazione Palazzago per l’ex presidente Lula

Potrebbe chiedere asilo grazie alle origini del nonno della moglie. Ed evitare l’arresto per tangenti

- Paravisi

Un giovanotto partito da Palazzago 108 anni fa per cercare la fortuna in Brasile potrebbe portare l’ex presidente del Paese sudamerica­no a fare la strada opposta e cercare la libertà in Italia. Lula (nella foto, con le mani sporche di petrolio) è accusato di corruzione e ora rischia il carcere. Per questo, secondo la stampa brasiliana, vorrebbe chiedere asilo all’Italia, basandosi sul fatto che la moglie Marisa Letícia ha il doppio passaporto ed è iscritta all’anagrafe di Palazzago. Il tutto grazie a suo nonno Giovanni Casa, che era partito da Palazzago per il Brasile senza sapere che fra i suoi undici nipoti ci sarebbe stata anche la Primeira Dama do Brasil.

Il ventiquatt­renne Giovanni Casa aveva giusto fatto in tempo a sposarsi, poi, come tanti bergamasch­i all’inizio del Novecento, era partito con la moglie per Genova, dove lo aspettava il bastimento per il Brasile. Gli sposini di Palazzago avevano davanti un futuro pieno di incognite, ma di certo non si sarebbero mai aspettati che 108 anni dopo i loro nomi sarebbero riemersi nella storia di ex un presidente della Repubblica brasiliana che cercando di sfuggire al carcere si aggrappa alla loro storia e vuole fare la strada opposta alla loro.

Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile dal 2002 al 2010, è in grossi guai, e rischia di finire in prigione perché accusato di avere ricevuto denaro dalla compagnia petrolifer­a Petrobras. L’attuale presidente (nonché sua ex ministro) Dilma Rousseff lo ha nominato ministro per garantirgl­i l’immunità, ma il provvedime­nto è stato sospeso dal giudice. Ora Lula sta cercando un altro modo di sfuggire all’arresto e, secondo la stampa brasiliana, vorrebbe chiedere asilo politico all’Italia (anche se l’ambasciata italiana dice di non saperne niente). Il tutto grazie a quel lontano giovanotto con i baffoni partito dalle ingrate campagne bergamasch­e un secolo fa, che era il nonno di sua moglie.

Giovanni Casa nasce a Pontida il 13 giugno 1884 e nel 1908 sposa Albina Mazzoleni di Palazzago. La coppia va a vivere in un cascinale di via Valle. Ma quasi subito decide di partire per il Brasile, stabilendo­si nella zona di San Paolo. Giovanni si adatta subito, si fa chiamare Joao e impara la lingua. Ma il clima tropicale fa male alla povera Albina, che muore poco dopo. Giovanni riesce a trovare un’altra ragazza bergamasca, Carolina Gambirasio, e si risposa. I due hanno un figlio che chiamano Antônio João. Anche lui sposa un’italiana che ha però un cognome meno bergamasco, Regina Rocco. E la penultima

Il certificat­o Giovanni Casa era partito per il Brasile nel 1908: la moglie di Lula è la penultima di undici nipoti

dei loro undici figli sarà la futura signora Lula, cioè Marisa Letícia Rocco Casa. La famiglia è molto legata alle sue radici, tanto da allestire nell’abitazione di São Bernardo do Campo un museo di famiglia in cui raccoglie tutti i cimeli degli antenati, tra i quali i certificat­i reperiti pochi anni fa a Palazzago. Non a caso Dona Marisa ha la doppia cittadinan­za, che tramanda anche ai figli: è grazie a questa che ora il marito vorrebbe ottenere asilo politico nel nostro Paese.

Il 3 gennaio 2007 Marisa Letícia ottiene di essere iscritta all’Anagrafe degli italiani all’estero del Comune di Palazzago. E due anni dopo, il 29 maggio 2008, compie a ritroso il viaggio di suo nonno: approfitta­ndo di una visita del marito a Roma, arriva nella Bergamasca con due dei suo quattro figli, Sandro Luís che oggi ha 36 anni e Luís Cláudio che ne ha 30, una nuora e un nipotino. Viene accolta da una doppia festa. Prima in Provincia, con il presidente di allora Valerio Bettoni, che non le risparmia niente: la porta nel suo studio, le spiega le mostre nello Spazio Viterbi, le parla della Bergamasca che «da terra di emigranti è diventata terra d’arrivo e d’accoglienz­a», e la seppellisc­e di regali: targhe, medaglie, un libro sull’emigrazion­e, bandiere della Provincia di Bergamo e d’Italia e stampe antiche della Bergamasca, dove con il dito le indica Palazzago. Lei ringrazia e scrive in portoghese sul registro degli ospiti illustri: «Io e la mia famiglia siamo molto felici di trovarci a Bergamo, terra dei miei antenati».

Seconda tappa a Palazzago, con visita alla casa di famiglia disabitata da 70 anni e incontro con il lontano cugino Roberto Casa che oggi vive a Ranica: «Era stata molto gentile, ma non l’avevo mai sentita prima e non l’ho più sentita dopo», dice oggi lui. Infine, la consegna dei certificat­i di residenza dell’Aire, le copie dei registri e prodotti tipici: formaggio, vino, salame e farina per la polenta, che l’aveva particolar­mente commossa perché «a casa mangiavamo sempre polenta».

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 ??  ?? La visita A sinistra: Marisa Letícia Rocco Casa nel 2008 riceve il certificat­o di residenza a Palazzago dall’allora sindaco Umberto Bosc. A destra: l’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva
La visita A sinistra: Marisa Letícia Rocco Casa nel 2008 riceve il certificat­o di residenza a Palazzago dall’allora sindaco Umberto Bosc. A destra: l’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva

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