Via l’amianto arriva il campus universitario
Presentato l’Accordo di programma con Comune e Cassa depositi e prestiti: 25 milioni per 300 alloggi, aule, campo sportivo e spazi verdi (accessibili a tutti)
Quei sacchi bianchi sigillati che contengono amianto lasceranno presto il posto al cantiere per il nuovo campus universitario. Dopo vent’anni di abbandono si profila una nuova vita per l’ex caserma Montelungo. L’Accordo di programma presentato ieri prevede la realizzazione del progetto in 4-5 anni.
Dalla navata di Sant’Agostino al nuovo «boulevard verde» di Parco Suardi l’effetto ottico è dirompente. Segna una linea continua, sfonda il maxi schermo, sembra già di camminarci. Il rendering proietta in una dimensione progettuale che cambierà nel profondo questo spicchio di città, ora ferito. Dai calcinacci che cadono e dalle piante che crescono sul tetto di due caserme abbandonate da quasi 20 anni. Montelungo e Colleoni, addio alle armi e benvenuto a quel che la Cassa depositi e prestiti realizzerà nella sua area, ma soprattutto a questo nuovo tassello dell’ Uni versi città di Bergamo. Trecento alloggi per studenti, 22 per visit professor oltre a un centro sportivo universitario (una sala fitness, 5 sale corsi su oltre 5 mila mq) che sarà accessibile a tutti. Pubblico così come gli spazi verdi che si apriranno su un’area totale di poco più di 15 mila mq. Un campus diffuso, in e per la città, che era stato pensato, ad ovest, agli ex Riuniti, ma la linea progettuale che unisce i punti cardinali, lo ha traslato nel suo identico concept funzionale ad est, dove nascerà il sole del polo della cultura. L’alba urbana di un nuovo giorno voluta e pagata, alla fine, dall’Ateneo orobico 25 milioni di euro (4 per l’acquisto e il resto per la realizzazione) che, come ha ribadito il rettore «Si apre al mondo» e che per la presentazione dell’Accordo di programma con Comune e Cassa depositi e presiti sgr, ha scelto l’austerità dell’Aula Magna.
Messaggio che arriva forte e chiaro e che incasella i felici tweet anticipatori del progetto: è casa sua questa come suo sarà lo «studentato» che riempirà di vita, gioventù e scienza questo buco nero. Tempo quattro, cinque anni secondo il cronoprogramma che prevede tappe e impegni incrociati tra i vari soggetti. Burocratici e finanziari tutti strettamente concatenati. Il Comune che cederà all’Università gli immobili, assumerà la progettazione definitiva e la direzione dei lavori e pure, tra standard qualitativi, oneri di urbanizzazione, otterrà benefici per poco più di 6 milioni di euro. Che, sommati a quelli dell’Accordo di programma degli ex Riuniti, faranno cassa e determineranno migliorie urbane per quasi 14 milioni.
Da qui la soddisfazione del sindaco, Giorgio Gori: «Sono quelle cose che valgono un’amministrazione» e di Francesco Valesini che gioisce intimamente sia come assessore «per l’ampiezza delle destinazioni pubbliche dominanti», sia come architetto che studia da 30 anni le possibilità di interconnessione tra i parchi cittadini. E quello tra parco Suardi e parco Marenzi sarà realtà, insieme a una serie di consistenti interventi viabilistici nel perimetro.
Sono previsti tra via San Giovanni, dove si innesterà un sottopasso ciclopedonale, le Muraine e via Frizzoni per fondersi tra percorsi pedonali più ampi, nuovi accessi al parco Suardi e una piazza verde. Il verde curato contro quello selvaggio, che in 20 anni ha ghermito muri e asfalto. Il progetto di Barozzi-Veiga quello è e quello rimane, frutto di un concorso internazionale («indetto ma non dovuto») e di una scelta precisa. «Ogni architetto ha la sua cifra stilistica — ha rilevato Valesini —, come nella musica c’è a chi piace De Andrè e a chi Lady Gaga». Anche in questo caso, antifona musicale chiarissima.
L’Università farà il suo, sostanzialmente pagherà, così come la Cassa depositi e prestiti che, con la sua società di risparmio gestito immobiliare dovrà mettere a rendita le sue pertinenze, ovvero i suoi 13.500 metri quadrati della Colleoni. Sono destinati a terziario commerciale e hi tech per 8 mila mq, a parcheggi interrati (su 2 piani per 201 posti auto e 11 moto) oltre che residenziali per circa 5.500 mq. Investimento di 25 milioni. A quanto è emerso Università e Cassa marceranno di pari passo anche nella realizzazione. Il primo passo sarà, ad ottobre, la demolizione della Montelungo (de) cadente, sul rondò del palazzetto. Basterà quello per dare concretezza alle parole. Avanti marsch.
Soddisfazione Il sindaco Gori: «Queste grandi opere valgono un’amministrazione»