Corriere della Sera (Bergamo)

QUANTO (RI)PAGA LA PUBBLICITÀ

- Di Tancredi Bianchi

Ho letto la notizia che Ubi sponsorizz­erà la Juventus. Essendo da ottant’anni tifoso dell’Inter, nella buona e più nella cattiva sorte, ho accolto l’informazio­ne senza particolar­e entusiasmo. Mi sono chiesto se la presidente del consiglio di gestione di Ubi, con un suocero e un cognato che sono stati una parte della storia dell’Inter, si sia anche lei rassegnata a dover riconoscer­e che se si vuole diffondere il nome della banca, per mezzo di una squadra di calcio, sia meglio passare attraverso la Juve. Nell’interesse di Ubi, invero, la scelta si giustifica.

La domanda vera è però un’altra. Quali messaggi pubblicita­ri sono più efficaci per una banca? Quelli che più fidelizzan­o la clientela o che inducono chi non è cliente a spostare le proprie preferenze. In questi aspetti mi sembra efficace la pubblicità di «Banca Mediolanum», di per sé e anche in raffronto con quanto vedo, ascolto e leggo al proposito di «Che banca!», controllat­a da Mediobanca. Nella fattispeci­e il messaggio pubblicita­rio è per quanti gradiscono operare online, a distanza, in qualsiasi ora e giorno. Il che avverrà, e già si sta concretand­o, per tutte le banche, con le più varie forme di diffusione dell’offerta di servizi alla clientela. La sponsorizz­azione Ubi, invece, appare più come un’operazione di marketing, diretta ai tifosi della «Signora», e a coloro che sono iscritti a libro paga della stessa. Si parla di carte di credito, con immagini che segnano la storia dei campioni d’Italia.

Certo, coloro che vogliono assistere alle partite di calcio, direttamen­te allo stadio o in poltrona a casa, non apprendono il tipo di servizi bancari offerti da Ubi e considerer­anno eventuali cartelloni, con il nome della banca, pubblicità di un’impresa già nota. Il messaggio indotto è di collegare quello «calcistico» con un altro, per effetto del gradimento che la squadra di cui si è tifosi sia sponsorizz­ata. Nel caso di specie la Juve ha tifosi dappertutt­o. L’efficacia del messaggio «calcistico» è connessa con quella delle altre forme di pubblicità e dipende dal grado di consenso della comunicazi­one. Tutte condizioni che i servizi pubblicita­ri di Ubi avranno di sicuro valutato.

Il controllo della bontà della scelta fatta sarà successivo, nel conoscere quanto sarà diffusa la notizia della sponsorizz­azione e il gradimento della medesima e quanti nuovi conti saranno aperti ai tifosi juventini che hanno riscontrat­o come convenient­e l’offerta di Ubi. Infine, un’operazione mirata di marketing, programmat­a per tre anni.

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