Prandelli Tutti lo vogliono Nessuno lo piglia
Chissà se avrà mandato una mail con il cv in Belgio visto che la federazione sta cercando online il nuovo c.t. E chissà se da Bruxelles si chiederanno che fine abbia fatto dopo un inizio estate scoppiettante. Almeno dal punto di vista mediatico. Perché Cesare Prandelli
( foto) doveva allenare, secondo rumors su trattative più o meno avviate, una mezza dozzina di squadre nell’ultimo mese e mezzo. Sembrava fatta per l’Atalanta nei giorni, lunghi e vorticosi, del dopo Reja. Prandelli era il profilo ideale vista la conoscenza dell’ambiente, la capacità di valorizzare i giovani e visto il rapporto con Percassi, che gli diede la possibilità di accomodarsi sulla panchina di una prima squadra. Voci che sono state anche lette come una manovra del tecnico di Orzinuovi alla disperata ricerca di un club dopo i flop ai Mondiali con l’Italia e in Turchia con il Galatasaray. Sfumati i nerazzurri, palla alla Lazio. Incontri con Lotito e contratto (quasi) in tasca. «Il presidente con me ha un impegno», aveva dichiarato Cesare un mese fa. Sarà, ma il patron biancoceleste poi — l’impegno — l’ha avuto anche con Bielsa. Tutto fatto con l’argentino fino al clamoroso dietrofront del
Loco. Via l’ex mister del Marsiglia, ecco Prandelli? No, ecco Simone Inzaghi che (al momento) sta guidando la squadra nel ritiro in Veneto. Le ultime «indiscrezioni» danno il Prando sulle panche di Inter e Inghilterra. Insomma, manca solo la Longobarda che fu di Oronzo Canà.