Corriere della Sera (Bergamo)

Prandelli Tutti lo vogliono Nessuno lo piglia

- Matteo Magri mmagri@corriere.it

Chissà se avrà mandato una mail con il cv in Belgio visto che la federazion­e sta cercando online il nuovo c.t. E chissà se da Bruxelles si chiederann­o che fine abbia fatto dopo un inizio estate scoppietta­nte. Almeno dal punto di vista mediatico. Perché Cesare Prandelli

( foto) doveva allenare, secondo rumors su trattative più o meno avviate, una mezza dozzina di squadre nell’ultimo mese e mezzo. Sembrava fatta per l’Atalanta nei giorni, lunghi e vorticosi, del dopo Reja. Prandelli era il profilo ideale vista la conoscenza dell’ambiente, la capacità di valorizzar­e i giovani e visto il rapporto con Percassi, che gli diede la possibilit­à di accomodars­i sulla panchina di una prima squadra. Voci che sono state anche lette come una manovra del tecnico di Orzinuovi alla disperata ricerca di un club dopo i flop ai Mondiali con l’Italia e in Turchia con il Galatasara­y. Sfumati i nerazzurri, palla alla Lazio. Incontri con Lotito e contratto (quasi) in tasca. «Il presidente con me ha un impegno», aveva dichiarato Cesare un mese fa. Sarà, ma il patron biancocele­ste poi — l’impegno — l’ha avuto anche con Bielsa. Tutto fatto con l’argentino fino al clamoroso dietrofron­t del

Loco. Via l’ex mister del Marsiglia, ecco Prandelli? No, ecco Simone Inzaghi che (al momento) sta guidando la squadra nel ritiro in Veneto. Le ultime «indiscrezi­oni» danno il Prando sulle panche di Inter e Inghilterr­a. Insomma, manca solo la Longobarda che fu di Oronzo Canà.

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