Sindaci e comitati L’ora della rabbia
Colletta (Orio): lo scalo è saturo. Epis (Grassobbio): i voli vanno diminuiti
Dopo l’incidente di ieri a Orio, i sindaci dei Comuni intorno allo scalo chiedono più sicurezza e anche una riflessione sul futuro dell’aeroporto. Così come i comitati di quartiere che da anni si battono per la diminuzione del rumore e dei voli. Unica voce fuori dal coro, quella del sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Orio ha elevati standard di sicurezza, che l’incidente non mette in alcun modo in discussione».
Dopo l’incidente di ieri all’aeroporto di Orio, i sindaci della zona chiedono più sicurezza. Tutti tranne uno, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, sicuro che l’aeroporto di Orio sia già «caratterizzato da elevati standard di sicurezza, che l’incidente della notte scorsa non mette in alcun modo in discussione. L’analisi delle scatole nere — dice Gori — consentirà di conoscerne le cause, ma credo che l’incidente avvenuto ieri sia un rischio insito in qualunque sistema aeroportuale. Piuttosto, vorrei sottolineare la straordinaria efficienza del personale dello scalo, che ne ha consentito la riapertura a tempo di record. Un ringraziamento va anche a tutte le forze che sono prontamente intervenute a presidio dell’aeroporto e della viabilità».
Più critici gli altri sindaci e anche i sindacati che chiedono un incontro urgente a Sacbo sui temi della sicurezza dello scalo. «Alle 5.30 del mattino mi ha chiamato il direttore generale di Orio, Bellingardi. “Guarda che un aereo è andato un po’ lungo”, mi dice. Ho pensato, sarà atterrato su qualche prato. Poi quando ha aggiunto: “Ci sono dei problemi alla viabilità”, mi sono detto, qui la faccenda è spessa. Ho preso la macchina e, in due minuti, ero sul posto. Abito a 200 metri». Alessandro Colletta, sindaco di Orio al Serio, ammette: «È il momento più difficile della mia vita amministrativa». Lasciata l’auto al cimitero del paese, ha tirato una rapida occhiata all’aereo spiaggiato sulla tangenziale: «Oh mio Dio! Oh mio Dio!», sono state le sue prime parole. «Mi immaginavo le auto rimaste sotto, perché con i primi voli che partono alle sei di mattina, anche alle 4 la strada è trafficata. Non osavo pensare alle conseguenze che, per fortuna, non hanno coinvolto vite umane. Alla luce di quanto è successo, occorre che anche noi sindaci focalizziamo l’attenzione su un altro aspetto che non è quello dell’impatto ambientale e acustico. Sia chiaro, non intendo accusare nessuno, ma è come se avessimo scoperto di avere una malattia con la quale imparare a convivere. La sicurezza prende ora il sopravvento, Orio ha raggiunto un livello di saturazione e chi vive in questa zona deve essere sicuro che un aereo non gli cada sul tetto di casa».
Ore 11, ieri mattina. Tutti convocati dal prefetto. «Tutti, tranne Sacbo. Non dico che dovesse essere presente l’amministratore delegato, ma almeno un rappresentante della società che gestisce Orio doveva esserci», stigmatizza Cristian Vezzoli, sindaco di Seriate. Il tam tam telefonico tra i sindaci dei paesi dell’hinterland aeroportuale è cominciato nelle primissime ore di ieri
I sindacati Cgil, Cisl e Uil Bergamo chiedono un incontro urgente a Sacbo sulla sicurezza dello scalo
mattina. All’alba la prima chiamata al sindaco di Azzano, Simona Pergreffi, seguita intorno alle 8 da quella del prefetto Francesca Ferrandino. «Il mio primo pensiero è stato questo: “Meno male che non è successo nulla di irreparabile”. Detto questo, è un episodio dal quale trarre un insegnamento immediato alla luce di un dato di fatto: manca la sicurezza. E non mi riferisco solo a quella sul traffico. Veniamo da giorni in cui la minaccia di atti terroristici ha tenuto banco su tutti i mezzi di informazione. È una situazione che ci preoccupa molto, moltissimo. Lo ribadiremo anche alle istituzioni; Orio ha dei numeri eccessivi, è presente su un territorio fortemente antropizzato con un aereo che è planato a 100 metri dalle case; questo è il nostro primo timore. Manca poi un piano di emergenza — prosegue il primo cittadino di Azzano —. Ognuno si è mosso in autonomia, senza un coordinamento. Ad esempio, alcune pattuglie del mio Comune sono andate a presidiare il sottopasso, ma in situazioni come queste dovrebbe essere attivo un piano, in modo che ciascuno sappia esattamente che cosa fare». Massima disponibilità anche da parte del Comune di Seriate, con il sindaco Vezzoli che ribadisce i concetti della collega di Azzano: «Abbiamo messo a disposizione la nostra protezione civile e pattuglie della polizia locale saranno attive per tutto il tempo necessario, in particolare per agevolare il flusso di chi è diretto all’aeroporto. Orio è ad un passo dalla città. Mai come questa volta ce ne siamo resi conto e attenzione alla sicurezza ha significato, in questo frangente, anche fare in modo che le persone non entrassero in zone off limits. In questo momento la guardia deve essere alzata a tutti i livelli». Avvisaglie familiari per il sindaco di Grassobbio, Ermenegildo Epis: «Mia moglie ha sentito un forte fracasso, pensavamo ad una fase di rullaggio più rumorosa del solito e invece è successo quello che non mi sarei mai aspettato. Era già capitato negli anni ’70, ma allora la pista era corta. Una virata di dieci gradi e ce lo saremmo ritrovato nelle case. Più che ad un piano di sviluppo per Orio occorrerà pensare ad un piano di contenimento, i voli vanno diminuiti. E per fortuna, giovedì sera avevamo finito di asfaltare via Matteotti, l’unica che porta a Orio per chi proviene da nord. Ci sarebbero mancati anche i lavori in corso...».