Corriere della Sera (Bergamo)

Viaggi mancati, la guerra dei rimborsi

Il Codacons: azioni legali contro Dhl. La società replica: anche noi danneggiat­i Turisti in ritardo per l’incidente, nessun risarcimen­to dalle compagnie aeree

- Di Vittorio Ravazzini

Allo sportello Ryanair di Orio l’hanno ribadito anche ieri: «Non rimborsere­mo i passeggeri che venerdì hanno perso aerei, le circostanz­e eccezional­i non dipendono da noi». Ma i viaggiator­i protestano: «Era impossibil­e arrivare in orario, non c’erano le condizioni». Il giorno dopo lo schianto del Boeing Asl Airlines, targato Dhl, è già iniziata la «guerra dei rimborsi». Un vero e proprio groviglio di responsabi­lità in cui tutti cercano di scaricare le colpe. E alla fine rischiano di rimetterci solo i passeggeri. Il Codacons si è già schierato con loro e per tutelare i passeggeri rimasti a terra senza rimborso è pronto alle vie legali.

Allo sportello Ryanair dell’aeroporto di Orio l’hanno ribadito anche ieri. «Non rimborsere­mo i passeggeri che venerdì hanno perso aerei, partiti regolarmen­te dallo scalo, per colpa della tangenzial­e chiusa e del traffico impazzito. Le circostanz­e eccezional­i non dipendono da noi». «Era impossibil­e arrivare in orario, non c’erano le condizioni — la protesta di centinaia di viaggiator­i rimasti a terra dalle 8,30 alle 14 di venerdì che continuano a protestare anche sui social —. Le circostanz­e eccezional­i per noi non valgono?». Il giorno dopo lo schianto del Boeing Asl Airlines, targato Dhl, è già iniziata la «guerra dei rimborsi». Un vero e proprio groviglio di responsabi­lità in cui tutti cercano di scaricare le colpe.

Alla fine, come capita spesso, rischiano di rimetterci solo i passeggeri. Dalle 8.20 in poi (quando si è ricomincia­to a volare regolarmen­te dopo 15 cancellazi­oni di fila) pur di arrivare in tempo alcuni si sono pure lanciati con il trolley tra i campi, ma in tanti, purtroppo, non ce l’hanno fatta. Il Codacons si è già schierato con loro e per tutelare i passeggeri rimasti a terra senza rimborso è pronto alle vie legali. «La società Dhl dovrà risarcire i viaggiator­i che hanno subito ritardi e disagi — comunica Carlo Rienzi, presidente di Codacons —. L’incidente ha provocato la chiusura dello scalo per alcune ore e il blocco della tangenzial­e impedendo così a molti utenti di raggiunger­e l’aeroporto o di partire per le destinazio­ni vacanziere. Ciò ha comportato un evidente danno per quanti dovevano raggiunger­e le località di vacanza, passeggeri che hanno dovuto rimandare le partenze, perdere coincidenz­e e ore di villeggiat­ura. Per tale motivo Dhl dovrà provvedere a risarcire gli utenti danneggiat­i dall’incidente. Invitiamo tutti i cittadini coinvolti nella chiusura dell’aeroporto Orio al Serio e della tangenzial­e ad avanzare richiesta di indennizzo alla Dhl».

Non si è fatta attendere la risposta dei diretti interessat­i. «L’aereo non è nostro — ribadisce Dhl — anche se la scritta sul velivolo può farlo pensare. Per noi la compagnia aerea è un fornitore. Le spedizioni, infatti, vengono compiute o con velivoli di nostra proprietà o con altri charter a noleggio, come in questo caso. Siamo clienti di un servizio e a nostra volta abbiamo subìto un disservizi­o, dovendo bloccare le spedizioni e dirottare altre consegne su Malpensa». Dhl ha recuperato la merce a bordo del cargo ma non si sa ancora la conta dei danni, cioè quanta se ne sia salvata e quanta sia stata danneggiat­a. Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio, si limita a dire che la questione è da risolvere tra passeggeri e compagnie aeree. «I voli in questione, indipenden­temente dai disagi sulla strada — dicono dalla società — sono partiti regolarmen­te, quindi Sacbo non risponde di nulla».

Ryanair, titolare della stragrande maggioranz­a dei voli da Orio, al riguardo non dice nulla. C’è lo sportello in aeroporto e il call center telefonico dedicato ai clienti dove si fa leva sulla «carta dei diritti del passeggero». Leggendola attentamen­te, in effetti, non si prevede alcun diritto al rimborso del passeggero in ritardo quando il volo parte in orario. Anche se viene perso per «circostanz­e di carattere eccezional­e»: come un boeing che finisce lungo e manda in tilt la circolazio­ne attorno all’aeroporto. «Ci rimettono sempre i passeggeri, non è giusto — sbuffa una turista che ripartiva oggi per Catania e che si è dovuta ricomprare il biglietto senza rimborso —. Mi vengono anche a dire che se facevo l’assicurazi­one sul volo non sarebbe successo. Non esiste».

Sacbo «A prescinder­e dai disagi sulle strade voli partiti regolarmen­te, non ne rispondiam­o»

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Tragedia sfiorata L’aereo fuori pista
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