Teani, portiere nella vasca azzurra «È un sogno»
Alle Olimpiadi con la nazionale di pallanuoto: torneo equilibrato, facciamoci valere
Nel suo curriculum spiccano già l’Europeo di quest’anno a Belgrado, il torneo di qualificazione olimpica in Olanda e soprattutto, il mondiale di 12 mesi fa a Kazan, quello in cui fu proprio una sua parata ai rigori a regalare all’Italia il bronzo contro l’Australia. Eppure a Laura Teani, 25enne portierona bergamasca della Plebiscito Padova, che a Rio sarà la vice di Giulia Gorlero, salgono le pulsazioni quando si parla di Olimpiadi. «Il sogno di una vita, il traguardo che ogni atleta si prefigge. Essere presenti all’appuntamento a Cinque Cerchi rappresenta già il raggiungimento di un obiettivo». Anche le sue compagne sentono l’appuntamento?
«Poche di noi sanno quello a cui stiamo andando incontro: io stessa non mi capacito ancora dell’avventura. Ma se mi fermo un secondo a pensarci, l’attesa cresce». Anche prima dei mondiali era così emozionata?
«No, i mondiali sono un’altra cosa: non avevo l’impressione che fossero un’occasione unica della mia carriera, forse perché si disputano ogni due anni. Per quanto io sia giovane, invece, di Olimpiadi ne potrò disputare di meno. Le voglio vivere al massimo».
Anche perché basta un niente per rovinare una rincorsa lunga quattro anni. «Già, come accaduto a Gianmarco Tamberi: un anno da incorniciare,
tutto incentrato sulle Olimpiadi e poi un infortunio ti costringe a dire addio a un sogno che tornerà forse dopo 4 anni».
Come Tamberi, anche il Setterosa in questo ultimo biennio ha portato a casa dei bei risultati. Questo aiuta in vista di Rio o alza la tensione?
«Fare risultati aiuta, senza ombra di dubbio. I bronzi al mondiale e all’Europeo hanno confermato che, quando giochiamo da Italia, non ci sono avversari impossibili».
Anche l’ambiente e i media si aspettano molto da voi.
«Di questi fattori non dobbiamo interessarci, anzi, dovremo essere brave a estraniarci da polemiche o esaltazioni e concentrarci solo su noi stesse. Questo sarà il nostro compito». Le avversarie da battere? «Sarà un torneo equilibrato e incerto. Solo gli Stati Uniti sembrano avere un qualcosa in più, ma già ai mondiali abbiamo dimostrato di saperle battere». Punta a una medaglia? «Andiamoci piano. Come detto sarà un torneo livellato, dove si potrà vincere e perdere contro chiunque. La differenza la farà la testa». Pretattica? «No, parlo per esperienza. Quest’anno l’ho provato sulla mia pelle in Europa con la Plebiscito Padova: eravamo in grado di arrivare fino in fondo alla competizione, ma abbiamo sbagliato l’approccio in un paio di partite e siamo tornate a casa. Quando il livello è alto, non si può trascurare nessun dettaglio».
Nemmeno quelli scaramantici?
«Nemmeno quelli: ho già preparato la playlist che ascolto prima delle partite e, soprattutto, ho messo in valigia il mio solito smalto per le unghie che, guarda caso, è azzurro».
Laura Teani sarà soddisfatta se da Rio tornerà con?
«Con una bella esperienza vissuta, con un’Italia che si è fatta valere e, ovviamente, con un bel risultato agonistico ottenuto. E se fosse una mia parata a far centrare l’obiettivo, tanto meglio».
È davvero necessario non sbagliare l’approccio, a certi livelli non va trascurato nessun dettaglio, abbiamo già dimostrato di saper vincere, anche contro gli Usa