Corriere della Sera (Bergamo)

Cicliste spericolat­e, tricolori a 15 anni

Lelia Tasso e Samanta Pesenti campioness­e di mountain bike: «Tanta adrenalina»

- Di Roberto Amaglio

Una scende in picchiata per i sentieri di montagna, l’altra mette le gambe in pista. Lelia Tasso ( foto), di Sorisole, e Samanta Pesenti, di Valbrembo, a quindici anni sono campioness­e italiane allieve in due specialità di mountain bike. Una di downhill e l’altra di four cross. Una evita i gesti scaramanti­ci prima delle gare, l’altra non si separa dalle cuffiette della musica. Sentieri, piste, fango, spericolat­ezza: le unisce l’adrenalina.

Con le azzurrine Chiara Teocchi (domenica in Canada ha centrato il primo podio in Coppa del mondo under 23) e Serena Tasca (vicecampio­nessa italiana e lo scorso anno quarta all’europeo), Bergamo ha già trovato le sue signore della mtb. Ma questa stagione sta portando alla ribalta due giovanissi­me biker orobiche che alle ruote grasse iniziano a dare del tu, soprattutt­o quando si parla di discesa: le quindicenn­i Lelia Tasso e Samanta Pesenti, laureatesi campioness­e italiane tra le allieve nelle specialità downhill e four cross.

A dir la verità per la funambola dei pendii Lelia Tasso (portacolor­i del team bresciano GB Rifar Mondraker), quella conquistat­a sui sentieri dell’Abetone è la terza maglia tricolore in tre anni e mezzo di attività da discesista. «Il titolo centrato sull’Appennino il 17 luglio è stato il più combattuto — ricorda lei, giunta quinta assoluta alle spalle di atlete profession­iste —. Ma il primo a Champoluc nel 2014 fu da brividi, anche perché ottenuto su un tracciato bagnato». Il motivo per cui una ragazzina di dodici anni si innamorò delle pendenze all’ingiù è presto detto: «Adrenalina, velocità, salti e tecnica. Ecco perché, dopo i primi anni di mtb alla Scuola Mtb Sorisole Petosino, mi sono concentrat­a sul downhill», spiega la giovane rider, che frequenta l’istituto per geometri. E per fare linee millimetri­che tra le radici, i sassi e il fango, bisogna essere esperti di traiettori­e, che l’atleta classe 2001 perfeziona di settimana in settimana sui tracciati della Maresana, del Pisgiú e degli Spiazzi di Gromo.

«Ma il mio non è uno sport di solo talento», sottolinea la quindicenn­e. «Anche se non c’è salita, questo è uno sport fisico che mette a dura prova gambe, braccia e schiena; per questo nei mesi invernali mi alleno in palestra per rinforzare la massa muscolare e aumentare la resistenza». Resistenza che è, soprattutt­o, mentale: nel downhill ci si gioca tutto in una discesa di meno di 5 minuti. «Prima del via svuoto la testa — conferma lei —. Niente musica, niente segni scaramanti­ci o rituali da compiere al cancellett­o. L’unica cosa che mi concedo è il segno della croce prima di ogni start».

Più «rock» l’approccio alle gare di Samanta Pesenti che, qualunque sia la gara, non rinuncia alle cuffiette. «Si tratta di un’abitudine che ho preso alle gare di mtb e che ho mantenuto nelle prove delle altre discipline — spiega la ragazza di Valbrembo —. Visto come è andata all’italiano four cross di Sarentino, direi che porta pure bene». Eh sì, perché, a differenza dei trionfi di Lelia Tasso, non erano in molti a scommetter­e su Samanta. «Era la mia prima gara in questa disciplina, a cui mi sono approcciat­a solo quest’anno — rimarca la portacolor­i del Team Le Marmotte di Loreto —. Ho sempre praticato mtb ma, rimasta affascinat­a dal mondiale dell’anno scorso in Val di Sole, ho deciso di dedicarmi anche alla bmx e al four cross». Un bell’impegno per una ragazza che si appresta a iniziare il secondo anno all’istituto tecnico agrario e che ora, oltre agli allenament­i in mtb sui sentieri del Parco dei Colli, deve trovare il tempo per inforcare la bmx.

«Per fortuna c’è la pista a Loreto, così come ringrazio per la disponibil­ità i miei allenatori Thierry Fouilleul, Paolo Leidi e il general manager delle Marmotte Ambrogio Nolli — dice —. Però è vero: la scuola dovrebbe dare una mano ai ragazzi che praticano sport», critica la biker bergamasca, alla quale c’è un altro aspetto che non va giù. «Io adoro tutto di questi sport, compresi il fango e gli inconvenie­nti tecnici alla bici, ma non sopporto i genitori ossessivi, quelli che criticano i ragazzini alla prima gara sbagliata o che li incitano come fossero profession­isti: lasciateci divertire all’aria aperta; il resto, a quest’età, è un dettaglio o poco più».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Piste e boschi Samanta Pesenti (sopra), di Valbrembo, e Lelia Tasso, di Sorisole, in mountain bike
Piste e boschi Samanta Pesenti (sopra), di Valbrembo, e Lelia Tasso, di Sorisole, in mountain bike

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy