Corriere della Sera (Bergamo)

Morandi, ipotesi affitto per il rifugio a quattro stelle

Fallita la Mountain Security, il curatore: ipotesi al vaglio, poi andrà all’asta

- Maddalena Berbenni

A novembre potrebbero riaprire i rifugi di Lizzola della Mountain Security. La società è fallita e il curatore, prima di metterli all’asta, sta pensando di affittarli. C’è anche quello da un milione di euro del caso Morandi, l’ex sindaco di Valbondion­e a processo per i soldi spariti ai clienti della banca che dirigeva.

Il bandolo dell’intricatis­simo caso Morandi, per la procura, è una società col nome in inglese e la sede a Valbondion­e. È la Mountain security, che il 27 luglio scorso, a tre anni dallo scandalo dei milioni spariti, ha alzato bandiera bianca. Il giudice Elena Gelato ha accolto la richiesta di fallimento in proprio avanzata dall’amministra­tore unico della Srl nata, nel 2006, per la sicurezza delle piste di Lizzola. Lui è Claudio Conti, vicesindac­o durante il primo mandato di Benvenuto Morandi e capogruppo al secondo giro.

Il passaggio non è da poco per i risvolti che potrebbe avere innanzitut­to sulla stazione sciistica, comunque sopravviss­uta al terremoto. Dal 2014, è gestita da una cooperativ­a di operatori del paese che l’ha presa in affitto dal Comune dopo il crac della Sviluppo turistico Lizzola, la partecipat­a detenuta per il 58,02% proprio dalla Mountain Security. Il fallimento potrebbe sbloccare la situazione dei rifugi «Due Baite» e «Mirtillo», tra i beni di proprietà della Mountain. Gli altri sono il rifugio «2000» e i box di Lizzola (oggi ne sono rimasti 4) costati le dimissioni a Morandi e un’indagine per abuso d’ufficio a Conti e a Sabrina Semperboni, proprietar­ia della società ed ex assessore al Bilancio. I rifugi sono chiusi da due stagioni, cioè da quando Stl è andata a gambe all’aria. Il loro destino ora è di andare all’asta, «ma siccome per questo i tempi sono lunghi — spiega Emiliano Fantoni, il curatore fallimenta­re che ieri ha eseguito un sopralluog­o e apposto i sigilli — proporrò al giudice di affittarli per un periodo che potrebbe andare da novembre ad aprile 2017. Sono in ottime condizioni, in questo modo li valorizzer­emmo e porteremmo una boccata di ossigeno alla stazione». Per ragioni di sicurezza saranno al più presto dotati di telecamere. Il loro valore, come altri dettagli societari, è da definire: «La documentaz­ione è sotto sequestro per via dell’inchiesta», precisa il curatore.

Il «Due Baite», fino a inizio 2014 gestito dalla moglie dell’ex sindaco, potrebbe avvicinars­i al milione di euro: è la cifra che era stata spesa per la ristruttur­azione. Quei soldi, secondo la Procura, venivano dai conti dell’imprendito­re Gianfranco Gamba, ai tempi proprietar­io, a sua insaputa, della Mountain. «Ci andavo e pagae — aveva raccontato l’imprendito­re con gli immancabil­i intercalar­i in dialetto —, non sapevo che il rifugio l’avevo pagato io».

Telecamere Saranno installate al più presto sul «Due Baite» e sul «Mirtillo» per ragioni di sicurezza

 ??  ?? Sigilli Ieri pomeriggio il curatore fallimenta­re Emiliano Fantoni ha apposto i sigilli sui beni di Mountain Security. C’è anche il rifugio Due Baite finito nell’inchiesta Morandi: per l’accusa, il milione usato per sistemarlo veniva dai conti di Gamba
Sigilli Ieri pomeriggio il curatore fallimenta­re Emiliano Fantoni ha apposto i sigilli sui beni di Mountain Security. C’è anche il rifugio Due Baite finito nell’inchiesta Morandi: per l’accusa, il milione usato per sistemarlo veniva dai conti di Gamba

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