Corriere della Sera (Bergamo)

«Ponchia, la richiesta di risarcimen­to è un autogol»

La replica e le accuse del Kollettivo al Comune, che è parte civile nel processo per l’occupazion­e

- S.S.

Qualche giorno per pensarci, poi la replica è arrivata. Il Kollettivo autonomo popolare — che sta occupando dalla fine del 2013 Cascina Ponchia a Monterosso — si scaglia contro la giunta comunale. Parole forti dopo la decisione del Comune di chiedere un risarcimen­to di 150 mila euro nel processo, in cui Palazzo Frizzoni è parte civile, per l’occupazion­e della Ponchia.

Nel definire la richiesta di risarcimen­to formulata dai tecnici del Comune, il Kollettivo parla di «un autogol nei minuti di recupero che tanto fa pensare ad una scelta politica ma politicame­nte mal valutata». E poi il gruppo che continua a occupare abusivamen­te la Cascina cita una seduta del consiglio comunale del febbraio 2014, quando in aula si parlava dello sgombero dell’immobile. Durante quella serata diversi consiglier­i comunali — allora all’opposizion­e e oggi in maggioranz­a (qualcuno è anche in giunta) — presero le difese del Kollettivo, contro l’allora amministra­zione guidata dal sindaco Franco Tentorio. I ragazzi della Ponchia — che sul web ripropongo­no il video di quel consiglio comunale — citano le frasi lette più di due anni fa in aula dal centrosini­stra. C’è chi dichiarò che «Cascina Ponchia ha un altissimo valore sociale». E chi riconobbe che «le attività proposte all’interno costruisco­no una rete di relazioni e iniziative con una valenza sociale e culturale». E ancora: «Cascina Ponchia è un luogo dove in questo momento succedono tutte quelle cose che noi vorremmo, attività di volontaria­to, associazio­nismo, aggregazio­ne, solidariet­à...». Un modo del Kollettivo per dire che, dopo le elezioni, l’atteggiame­nto del centrosini­stra è cambiato. «Se vi sentite danneggiat­i nell’immagine — scrivono i ragazzi della Ponchia —, forse è meglio che vi guardiate allo specchio».

Nella lettera con la replica emerge anche che il Comune, a settembre dell’anno scorso, aveva pensato di usare la Ponchia per ospitare i profughi. È il Kollettivo a raccontarl­o (mentre il Comune, su questo, glissa): «Forte della consapevol­ezza della nostra sensibilit­à al tema, la giunta ci chiese un incontro nella convinzion­e che avremmo lasciato lo spazio di fronte all’emergenza previ controlli struttural­i da parte dei tecnici del comune. I sopralluog­hi tardarono di mesi». Il Kollettivo racconta di appuntamen­ti saltati con i tecnici del Comune. Poi non se ne fece più niente. «L’amministra­zione — secondo gli occupanti della Ponchia — comprese di dover spendere una cifra ben oltre le proprie possibilit­à per sistemare la Cascina». Poi la stoccata: «Questo danno l’amministra­zione se lo è auto inflitto, dato che il nostro operato è servito niente di più che a mettere in luce la mal gestione di uno spazio con grandi potenziali­tà».

Sul web Pubblicato il video del consiglio comunale in cui il centrosini­stra difendeva il Kollettivo

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Il cortile La Cascina Ponchia è stata occupata dal Kollettivo a dicembre del 2013

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