Corriere della Sera (Bergamo)

Mapelli e le condanne rimaste per due anni chiuse nel cassetto

Subito il decreto: procurator­e al lavoro sugli arretrati

- Giuliana Ubbiali gubbiali@corriere.it

Priorità alle esecuzioni delle sentenze. Detto, fatto. Il procurator­e Walter Mapelli se n’è fatto carico ed è già al lavoro. Sono due anni di fascicoli accumulati, il 2014 e il 2015, anche se riguardano condanne minori che non verranno scontate in carcere.

Dal suo ufficio al secondo piano di piazza Dante con vista su piazza della Libertà c’è via vai, tra personale con fascicoli da firmare, e investigat­ori che per i casi di maggiore rilievo parlano direttamen­te con il capo. Giovedì 4 agosto, primo giorno ufficiale del procurator­e Walter Mapelli: «Attenzione immediata alle esecuzioni», dirà a margine del giuramento

in tribunale. Dirà anche che se ne farà carico direttamen­te. Detto, fatto. Lunedì 8 agosto, il procurator­e firma il decreto con cui affida a se stesso il compito di far passare le sentenze dalla carta alla realtà, l’atto finale necessario perché la giustizia sia efficace.

In procura si sono accumulati 24 mesi di fascicoli arretrati, quelli del 2014 e del 2015,

anni di trasmissio­ne delle sentenze definitive dal tribunale. Quelle rimaste da eseguire non sono tantissime. Per il 2014 sono una trentina. Serve una precisazio­ne, infatti. Le sentenze di condanna sopra i tre anni, che una volta definitive fanno scattare la carcerazio­ne, sono state già eseguite. Insomma, salvo irreperibi­lità, non c’è gente che deve andare in carcere e che invece è a spasso. Sono rimaste le sentenze meno consistent­i dal punto di vista dell’entità della condanna, per lo più attorno all’anno e mezzo, e che verranno «scontate» con l’affidament­o in prova ai servizi sociali. «Saranno anche minori, ma vanno eseguite», il commento del procurator­e nel giorno dell’insediamen­to.

Sullo sfondo dell’accumulo c’è stato il vuoto causato dalla partenza dell’ex procurator­e andato in pensione alla fine dello scorso anno, c’è la cronica carenza di personale amministra­tivo degli uffici giudiziari, ma c’è anche una questione di organizzaz­ione. Perché nemmeno ora nessuno ha la bacchetta magica, non è previsto l’arrivo di rinforzi di personale e non sono previsti nemmeno spostament­i da un ufficio all’altro. L’unico cambiament­o sul tema riguarda due pm che fino all’arrivo di Mapelli si occupavano anche delle esecuzioni. Ora è stato tolto loro l’onere di un compito extra e, di conseguenz­a, possono tornare a dedicarsi a tempo pieno ai fascicoli ordinari. «In 10 mesi, un anno, conto di recuperare tutto», l’impegno del procurator­e. Tra sei mesi la prima verifica dei risultati.

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Il giuramento Il procurator­e Walter Mapelli ha preso ufficialme­nte possesso dell’ufficio il 4 agosto scorso

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