Krsnik Cohar Pianista-scacchista in concerto a Nizza
La mossa del pianista-scacchista: Krsnik Cohar in concerto a Nizza «Musica per provare a rinascere»
Nizza prova a rinascere anche grazie alle note suonate da Ivan Vihor Krsnik Cohar, biondo pianista e scacchista, nato in Croazia, ma cresciuto artisticamente a Bergamo, dove vive tuttora. Fresco di diploma nel triennio accademico al Conservatorio con 110 e lode nella classe del maestro Marco Giovanetti, dopo la maturità al liceo classico musicale nella sua Fiume, la carriera del ragazzo, 19 anni, è decollata.
In Francia sta seguendo un masterclass di perfezionamento e domenica sera si esibirà al monastero di Cimiez nella rassegna Concerts du Cloitre. «L’atmosfera è abbastanza buona, le vie sono affollate da tanti stranieri che cercano di non pensare al terrorismo, ma vogliono continuare il loro viaggio spostandosi anche a Montecarlo e a Mentone. Gli abitanti stanno meglio — racconta Vihor —, è però cambiata la Promenade des Anglais, è sempre presidiata dai militari e da artista avverto un’energia negativa».
La Francia è una delle tante tappe del musicista che unisce la bravura a un repertorio ampio che gli permette di affrontare a testa alta un mercato di nicchia, ricco però di tantissimi talenti. Negli ultimi due anni il croato-bergamasco è riuscito a ottenere quasi tutto quello che desiderava, ma non si ferma.
«Mi attende l’impegno più importante, una tournée in America da febbraio — anticipa —. I dettagli sono ancora un segreto perché mi piace mantenere un elemento di sorpresa. L’ingaggio fa seguito a una mia esibizione al Festival Musica in Laguna, gli organizzatori erano stati colpiti dalla mia esecuzione della sesta partita di Bach. Prima ero lodato e conosciuto per la virtuosità e la chiarezza, ora anche per altro: Bach richiede disciplina, cervello e un buon gusto per il fraseggio».
Oltre alla sua lingua, Vihor parla anche sloveno, italiano, inglese e francese. Il suo mito è Mark Tajmanov, scacchista e pianista ucraino novantenne. Anche il biondo artista affianca alla musica il gioco degli scacchi: è stato campione croato nel 2010, lo scorso mese si è classificato secondo al campionato juniores nel suo paese. Nonostante i tanti impegni, è riuscito a incidere un cd con composizioni di Schumann, Beethoven e Liszt. «Mi piace anche la new wave degli Anni ‘80: le mie band preferite sono i Duran Duran, gli Aha e i Talking Heads — racconta —. Non ascolto il rap, ma ci vedo una forma e un senso».
A Bergamo proseguirà il master con Giovanetti. «Perché non c’è bisogno di cambiare una cosa che funziona in modo fantastico e il mio maestro è un vero intellettuale. Continuerò gli studi anche con Fabiano Casanova e Konstantin Bogino all’Accademia Santa Cecilia e con Enrico Pace all’istituto di Pinerolo. La parte importante del team — dice — sono e saranno anche Aleska e Daniel, i miei genitori».
La prossima data A febbraio andrà in tournée in America: l’ingaggio dopo aver suonato Bach