Corriere della Sera (Bergamo)

«Non ce l’avrei fatta senza la forza di mia madre»

- di Matteo Magri mmagri@corriere.it

Leonardo Spinazzola quasi sviene sulla sedia. Ha appena terminato di pranzare al centro Bortolotti, dopo l’allenament­o mattutino. Massacrant­e. Ha gli occhi stanchi: «Ogni giorno ci distrugge, ma va bene così perché alla domenica la gamba non cede mai e hai voglia di dimostrare che tutta la fatica della settimana è servita a qualcosa». Uno dei segreti dell’Atalanta che assapora il profumo di Champions è la preparazio­ne. Anzi, a sentire parlare Spinazzola, sembra che il lavoro sul campo a Zingonia sia l’unico. E si comprende ancora di più lo sfogo di Gasperini contro lo stage della Nazionale che ha distolto per tre giorni 7 suoi ragazzi da quel tipo di lavoro. Torniamo a Spinazzola. Lei è uno che può giocare ovunque.

«Tranne in porta, da centravant­i e da difensore centrale. Poi sono stato schierato ovunque. L’anno scorso a Perugia, Bisoli, oltre ad avermi fatto crescere nella concentraz­ione e nella “testa”, mi ha inventato terzino: è il ruolo che forse prediligo perché ho abbastanza campo davanti per allungare la falcata. E pensare che da piccolo ero attaccante esterno».

Ha cominciato da titolare, poi panchina, e poi ancora da titolare. Domenica chissà. Non è logorante?

«No. L’importante è essere pronti fisicament­e e con Gasperini tutti lo siamo perché anche coloro che non giocano sono stimolati a dare il massimo. Mentalment­e non ho problemi perché qui il gruppo è fantastico. Stiamo insieme sette, otto ore al giorno e i rapporti si cementific­ano (spunta Conti e chiede se ceneranno insieme, Spinazzola acconsente, ndr)».

Parliamo del momento magico. Date l’impression­e di correre molto, ma siete ultimi per chilometri percorsi in Serie A.

«Forse è il modo di giocare che ci fa fare meno chilometri». E quale sarebbe?

«Tatticamen­te il mister ci chiede di essere aggressivi appena perdiamo palla, di schiacciar­e gli avversari nella loro tre quarti. È un concetto che molti tecnici fanno proprio, ma Gasperini è uno dei pochissimi a saperlo tradurre in campo». È solo questo?

«No, è un uomo molto attento anche al lato “personale”. Ci parla spesso, dà consigli e ci insegna singolarme­nte. Ad esempio con me insiste molto sul modo di affrontare il mio diretto avversario». Momento amarcord.

Quando ha iniziato a giocare a calcio?

«Da sempre. Volevo entrare in squadra già a 4 anni, ma ho dovuto aspettare fino a 6». Alla Virtus Foligno. Poi il passaggio a 14 anni a Siena.

«All’inizio è stato difficile. Ricordo di aver subìto un infortunio alla caviglia e di essere stato fermo due mesi. Appena rientrato, ecco uno stiramento. Ho chiamato i miei perché volevo tornare a casa». E?

«Mia madre mi ha chiesto di pensarci bene perché probabilme­nte non avrei avuto un’altra possibilit­à di diventare calciatore. Per fortuna l’ho ascoltata» In carriera ha avuto altri momenti di difficoltà?

«Sì, quando la Juve mi spedì in B in prestito a Empoli e Lanciano. Non giocavo molto e all’epoca pensavo che non sarei mai riuscito a esprimere le mie potenziali­tà».

La Juventus è ancora proprietar­ia del suo cartellino. Nel 2012 ha vinto un Viareggio ed è stato eletto miglior calciatore del torneo. Non ha mai pensato alla prima squadra bianconera?

«Era impossibil­e passare dalla Primavera alla prima squadra. Nemmeno Marchisio e Giovinco ci sono riusciti. Rimane comunque un sogno». Cosa fa Spinazzola una volta a casa?

«Passeggio con il mio cane e sto con la mia ragazza quando mi raggiunge da Foligno. Altrimenti Playstatio­n, serie tv e musica, latino e hip-hop. Ultimament­e sono fissato pure con lo spagnolo e sto prendendo lezioni dal Papu Gomez». Prende anche lezioni social dal Papu?

«No, i social non mi piacciono per niente. Non amo mettere in piazza gli affari miei... (ride, ndr). Stavo pensando che se il Papu continua così su Instagram e Facebook per lui potrebbe diventare un secondo lavoro».

Difficoltà Due infortuni in pochi mesi. Volevo lasciare. Fu lei a dirmi: non avrai più un’altra occasione Terzino È il mister che mi ha inventato così: è il ruolo che prediligo, riesco ad allungare la falcata

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 ??  ?? Dalla Juve Leonardo Spinazzola, 23 anni, è alla sua seconda avventura a Bergamo. Il suo cartellino è della società bianconera: è in prestito all’Atalanta
Dalla Juve Leonardo Spinazzola, 23 anni, è alla sua seconda avventura a Bergamo. Il suo cartellino è della società bianconera: è in prestito all’Atalanta

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