Corriere della Sera (Bergamo)

«Gioco d’azzardo la stretta funziona» I dubbi dei sindaci

I dati: in città calo dell’11,4% per le slot

- Di Silvia Seminati

L’idea era stata lanciata dall’ex sindaco di Bergamo Franco Tentorio: «Bene il regolament­o anti slot — aveva detto in commission­e a Palazzo Frizzoni a metà marzo —. Ma sarebbe importante condivider­lo con i Comuni vicini, altrimenti se uno non può giocare a Bergamo si sposta a Seriate e il regolament­o non è più efficace». La proposta è stata raccolta da Giorgio Gori, che ieri ha convocato in municipio i colleghi dell’area omogenea, 23 Comuni in tutto . «Non credo ci sia un grande pendolaris­mo del gioco — dice il sindaco di Bergamo —, però non posso neanche escluderlo. E se c’è continuità territoria­le, tanto meglio». Ai sindaci Gori ha spiegato il regolament­o per il contrasto al gioco d’azzardo. Un documento appena (ri)approvato dal consiglio comunale, dopo che il Tar ha accolto il ricorso dei tabaccai (i giudici hanno però respinto quelli di Lottomatic­a, Lotterie Nazionali e Lotto Italia).

Bar e tabaccheri­e In città nel 2016 la spesa per le slot è scesa dell’11,4% rispetto all’anno prima

Gori ha anche presentato i dati (ancora) provvisori dei Monopoli di Stato, che mostrano un rallentame­nto del gioco in città nel 2016. I numeri non sono però bastati a convincere i colleghi della provincia a copiare subito il regolament­o cittadino. Molti hanno preso tempo, altri hanno espresso qualche dubbio.

I numeri

«Secondo i dati in nostro possesso, pare proprio che il regolament­o del Comune abbia cominciato a dare qualche risultato significat­ivo». Sono numeri ancora provvisori, che confrontan­o il 2015 con il 2016 (il regolament­o è entrato in vigore l’anno scorso a luglio). Nel 2016 in Lombardia si sono giocati 17,5 miliardi di euro, 1,95 miliardi nella provincia di Bergamo e 317 milioni in città. In un anno il consumo di gioco è cresciuto: +7% a livello nazionale. Ma in città è cresciuto meno (+4%) rispetto alla Lombardia (+5,7%) e alla provincia di Bergamo (+7,8%). Ancora più significat­ivo il dato sulle macchinett­e nei bar e nelle tabaccheri­e, le più colpite dal regolament­o del Comune. In città si registra una contrazion­e dell’11,4%, contro una diminuzion­e dell’1% a livello provincial­e. In discesa anche i Gratta&Vinci, adesso però esclusi dalle limitazion­i insieme al 10eLotto, dopo la decisione del Tar (ma Palazzo Frizzoni ha già annunciato che farà ricorso). In città nel 2016 si è registrato un calo del 7,8% rispetto all’anno prima, mentre in provincia la discesa è stata dell’1,6%. Il Bingo, invece, che non è stato coinvolto nel regolament­o del Comune di Bergamo, è rimasto invariato: -0,7% è il dato che confronta il 2016 con il 2015. Cresce anche il gioco con le Vlt, le videolotte­ry: in città l’aumento è dell’1%, in provincia del 5,6%. In salita anche le scommesse sportive: +41,8% in provincia, +22,8% a Bergamo. «Non dimentichi­amo — dice Gori — che il regolament­o del Comune di Bergamo è stato varato solamente nel luglio scorso: questi numeri sarebbero quindi ancor più significat­ivi, visto che le limitazion­i proposte coprono un arco di soli cinque mesi e mezzo. Certo, sono dati provvisori, ma la sensazione è che il regolament­o stia sortendo effetto».

Gli altri Comuni

Nonostante i numeri dei Monopoli di Stato, i sindaci della zona omogenea urbana (e anche il vicesindac­o di Seriate Gabriele Cortesi, presente alla riunione pur non facendo parte del gruppo) mostrano qualche perplessit­à. «Non è com- petenza nostra disciplina­re il gioco, ma è dello Stato — dice il sindaco di Valbrembo Elvio Bonalumi, area centrosini­stra —. Sarebbe meglio attendere la legislazio­ne nazionale». Dubbi anche dal sindaco di Ponteranic­a, Alberto Nevola, centrosini­stra: «Ho qualche perplessit­à sulla tenuta giuridica del regolament­o — dice —. Durante il ricorso al Tar, il provvedime­nto ha tenuto grazie allo studio scientific­o che c’era alla base. Dovremmo allora unirci, a livello di ambiti, per blindare tutti insieme il regolament­o dal punto di vista scientific­o, altrimenti, a fronte di un eventuale ricorso, i Comuni potrebbero trovarsi scoperti».

Il documento di Bergamo piace invece a un sindaco leghista come Simona Pergreffi, di Azzano: «Penso che introdurrò almeno una parte del regolament­o, magari mettendo i divieti dalle 22 alle 8. Ho perplessit­à solo sugli orari che spezzano così tanto il gioco, perché io non avrei la possibilit­à di fare i controlli». Più dubbioso un altro leghista, Massimo Bandera, sindaco di Almè: «La diminuzion­e del consumo di gioco in città potrebbe essere legata al fatto che stanno chiudendo parecchie attività. E poi credo che bisognereb­be puntare soprattutt­o sulla prevenzion­e». Il regolament­o di Gori piace al sindaco pd di Scanzorosc­iate, Davide Casati: «Non so però se lo copieremo — dice —. Prima devo parlarne con i miei». Il sindaco leghista di Stezzano, Elena Poma, propone invece di portare il tema al tavolo del Consiglio di rappresent­anza dei sindaci. Un’idea che piace a Gori: «Nel frattempo — dice —, fate le valutazion­i che riterrete opportune. E se vorrete adottare un documento come il nostro, fatelo. Io vi ho invitato a Bergamo perché sono stato sollecitat­o dai miei consiglier­i comunali, sia di maggioranz­a che di minoranza. L’obiettivo della loro richiesta era migliorare l’efficacia delle limitazion­i adottate in città». Il regolament­o convince il sindaco di Curno, Perlita Serra, centrosini­stra, che non potrà però adottarlo: «Il mio mandato scade tra poco — dice — non ce la faccio con i tempi. Spero però che venga adottato nel prossimo mandato».

Pare che il regolament­o abbia cominciato a dare qualche risultato Giorgio Gori Sindaco di Bergamo

Il calo del gioco potrebbe essere dovuto alla chiusura delle attività Massimo Bandera Sindaco di Almè

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