Weekend di passione Parchimetro ancora in tilt
Il parchimetro del santuario di Caravaggio fa le bizze proprio durante il weekend di Pasqua causando lunghe code di pellegrini. Il malfunzionamento ha costretto il Comune ad affidarsi temporaneamente a dei parcheggiatori. I due precedenti nell’agosto e nel novembre dell’anno scorso.
Non c’è pace neanche a Pasqua nel parcheggio del Santuario di Caravaggio. Dopo le bizze del Venerdì santo, quando era in corso la via crucis di Comunione e liberazione che attira fedeli da tutta la Lombardia, l’apparecchio per regolare la sosta nel più grande parcheggio a servizio del tempio, è andato di nuovo in tilt sabato. Il primo cittadino Claudio Bolandrini ha dovuto constatare di persona la débâcle del parchimetro. Così nel ponte pasquale, per non perdere incassi, il Comune è ricorso a dei parcheggiatori. I due lavoratori reclutati dal municipio con i contratti di pubblica utilità sono stati destinati a gestire le code di pellegrini, compilando a mano le ricevute.
Un salto nel passato che il sindaco assicura ha i giorni contati. «Sabato abbiamo dovuto correre ai ripari per evitare che si creasse un disservizio — spiega Bolandrini —, ringrazio gli operatori che si sono prestati e mi scuso con i pellegrini. Con l’approvazione del bilancio e l’ottenimento del permesso da parte della Soprintendenza dei Beni architettonici potremo intervenire con i lavori programmati». Dalla scorsa estate il comune ha previsto il livellamento della superficie, la creazione di un’entrata e un’uscita con sbarra e due casse automatiche.
È da 10 mesi che il parcheggio è diventato una spina nel fianco dell’Amministrazione. Da quando Bolandrini, poco dopo il suo insediamento, fu informato che la società Liolà, che aveva in gestione l’area di sosta, non versava i canoni al Comune da due anni e mezzo, accumulando un debito di 150 mila euro. Il neo sindaco dopo aver dato tempo alla società di regolarizzarsi, ricorse alle maniere forti riprendendolo in gestione diretta e, nell’attesa di trovare le risorse economiche per una riqualificazione, attrezzandolo con un parchimetro spostato dal centro storico. L’apparecchio però ha creato più volte problemi e spesso, quando il flusso di pellegrini è più cospicuo, ha mostrato di essere insufficiente. Come se non bastasse, la società Liolà e il Comune hanno aperto una guerra legale per il debito pregresso. «Se chi doveva vigilare lo avesse fatto — conclude Boladrini — non ci troveremmo in questo stato».