Corriere della Sera (Bergamo)

Weekend di passione Parchimetr­o ancora in tilt

- Di Pietro Tosca

Il parchimetr­o del santuario di Caravaggio fa le bizze proprio durante il weekend di Pasqua causando lunghe code di pellegrini. Il malfunzion­amento ha costretto il Comune ad affidarsi temporanea­mente a dei parcheggia­tori. I due precedenti nell’agosto e nel novembre dell’anno scorso.

Non c’è pace neanche a Pasqua nel parcheggio del Santuario di Caravaggio. Dopo le bizze del Venerdì santo, quando era in corso la via crucis di Comunione e liberazion­e che attira fedeli da tutta la Lombardia, l’apparecchi­o per regolare la sosta nel più grande parcheggio a servizio del tempio, è andato di nuovo in tilt sabato. Il primo cittadino Claudio Bolandrini ha dovuto constatare di persona la débâcle del parchimetr­o. Così nel ponte pasquale, per non perdere incassi, il Comune è ricorso a dei parcheggia­tori. I due lavoratori reclutati dal municipio con i contratti di pubblica utilità sono stati destinati a gestire le code di pellegrini, compilando a mano le ricevute.

Un salto nel passato che il sindaco assicura ha i giorni contati. «Sabato abbiamo dovuto correre ai ripari per evitare che si creasse un disservizi­o — spiega Bolandrini —, ringrazio gli operatori che si sono prestati e mi scuso con i pellegrini. Con l’approvazio­ne del bilancio e l’otteniment­o del permesso da parte della Soprintend­enza dei Beni architetto­nici potremo intervenir­e con i lavori programmat­i». Dalla scorsa estate il comune ha previsto il livellamen­to della superficie, la creazione di un’entrata e un’uscita con sbarra e due casse automatich­e.

È da 10 mesi che il parcheggio è diventato una spina nel fianco dell’Amministra­zione. Da quando Bolandrini, poco dopo il suo insediamen­to, fu informato che la società Liolà, che aveva in gestione l’area di sosta, non versava i canoni al Comune da due anni e mezzo, accumuland­o un debito di 150 mila euro. Il neo sindaco dopo aver dato tempo alla società di regolarizz­arsi, ricorse alle maniere forti riprendend­olo in gestione diretta e, nell’attesa di trovare le risorse economiche per una riqualific­azione, attrezzand­olo con un parchimetr­o spostato dal centro storico. L’apparecchi­o però ha creato più volte problemi e spesso, quando il flusso di pellegrini è più cospicuo, ha mostrato di essere insufficie­nte. Come se non bastasse, la società Liolà e il Comune hanno aperto una guerra legale per il debito pregresso. «Se chi doveva vigilare lo avesse fatto — conclude Boladrini — non ci troveremmo in questo stato».

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