C’era una volta il Sentierino Storie e personaggi
Storie e personaggi raccontati lungo il tracciato alberato che attraversava il Prato di Sant’Alessandro
Secoli prima del Sentierone, c’era una volta il Sentierino. Era una stradina di campagna che collegava i due borghi che costituivano Città Bassa: da una parte San Leonardo raccolto intorno all’attuale piazza Pontida, dall’altra San Bartolomeo con le odierne via Pignolo e piazza Santo Spirito. In mezzo c’era il Prato di Sant’Alessandro, una vasta campagna in cui pascolava il bestiame tutto l’anno salvo diventare il cuore della provincia a fine agosto. Quando, fin dal Medio Evo, arrivava gente da ogni città per la Fiera di Sant’Alessandro con i suoi duemila venditori. Niente di fisso, solo banchi e tende. E tanto fango, come quello che nel 1618 macchiò la marsina del podestà veneziano Nicolò Gussoni. Il quale decise che non voleva fare la stessa fine l’anno dopo e fece lastricare il sentiero, lo fece affiancare dagli alberi e lo delimitò con le Colonne di Prato, all’imbocco di quella che oggi è via XX Settembre. In quei campi sorgerà nel 1740 la Fiera di Bergamo con le sue 450 botteghe di legno, e poi, ai primi del Novecento, il Centro Piacentiniano. L’antico tracciato è ancora lì: è lo spazio di Sentierone che corre fra due file di ippocastani.
Questa è solo la prima delle 28 storie che da domani al 31 Qui un tempo c’era il «Prato di S. Alessandro» che a fine estate ospitava la fiera. Era attraversato dal «Sentierino» che collegava piazzetta Santo Spirito con piazza Pontida Donizetti La postazione numero 5, davanti al teatro, è dedicata a Gaetano Donizetti ed è intitolata «La forza delle passioni»: racconta il crudele destino del musicista
ottobre sarà possibile leggere sui pannelli leggeri e illuminati allestiti lungo i tre percorsi del «Sentierino», iniziativa creata da Marketing +39 e realizzato da Multi. Dodici pannelli sono sul Sentierone, intorno agli alberi e alle aiuole
che vengono decorate con fiori che poi resteranno: locali come campanule, aquilegie, filipendule ed achillee, e ornamentali come iris e brunnere. Altri otto pannelli sono nel Chiostro di Santa Marta, dove si svolgeranno anche visite Goldoni Il tratto del «Sentierino» antistante Palazzo Frizzoni racconta «La vita (e l’arte) più piacevole del mondo» quella di Carlo Goldoni
guidate per i ragazzi. Mentre intorno alla fontana di piazza Dante, unico elemento rimasto dell’antica Fiera, saranno posti due grandi archi di 16 metri. Su ognuno ci saranno storie, ritratti e foto d’epoca che raccontano di quella Bergamo scomparsa. Un passo dopo l’altro si scopriranno l’audacia imprenditoriale di Bortolo Riccardi che in quella periferia desolata costruisce il teatro che poi diventerà il Donizetti; il coraggio di Gabriele Camozzi che assalta Santa Marta quando era caserma austriaca, o la disperazione di Gaetano Donizetti internato in manicomio dopo la morte di tutti i familiari. E per raccontarle meglio ci saranno anche tante iniziative, come «Storie sotto le stelle», visite guidate itineranti da seguire portandosi dietro le sedie. Mentre l’Immobiliare della Fiera, proprietaria del Sentierone, ha deciso di cercare di intercettare i turisti in arrivo in aeroporto e in stazione, inviando guide multilingue per convincerli a partecipare a visite del Centro Piacentiniano.
I pannelli Racconti e fotografie saranno su strutture in piazza Dante, Santa Marta e Sentierone Le iniziative Sono previsti incontri di approfondimento, iniziative per i ragazzi e visite guidate serali
«È un itinerario di consapevolezza e appartenenza — commenta il sindaco Giorgio Gori –, che mi auguro possa essere di accompagnamento a tutta quella serie di iniziative in corso per il rilancio del centro cittadino, che a causa della sua conformazione dopo le 17 si svuota. Ma che ora, un po’ alla volta, sta riprendendo vita». Programmi e dettagli dell’iniziativa saranno da oggi sul sito ilsentierino.it e su quello di Turismo Bergamo, il cui presidente Luigi Trigona parla di «un filo d’oro che unisce le Fiera e la Bergamo di ieri con quella di oggi».