Corriere della Sera (Bergamo)

Giudici in affanno Il neopreside­nte: tampinerò Roma

E gli avvocati: il ministero ci snobba

- Di Armando Di Landro

Non c’è molto spazio per le dichiarazi­oni di rito in un tribunale dove l’organico del personale amministra­tivo è sotto almeno del 20% e quello dei magistrati dell’8%. Dati che il nuovo presidente Cesare De Sapia, insediato da ieri, ha ben presenti: «Tampinerò il ministero, andando anche personalme­nte a Roma —, ha subito dichiarato durante la cerimonia —. Qui i tempi per chiudere un fascicolo sono più brevi che in altri tribunali, ma non possiamo accontenta­rci». Sulla necessità di collaborar­e per «un migliore servizio al cittadino», tutte le parti in causa si sono trovate d’accordo: De Sapia, il procurator­e Walter Mapelli e l’ordine degli avvocati. Ma proprio il presidente dell’ordine, Ermanno Baldassarr­e, ha lanciato una sorta di provocazio­ne: «Qui lavoriamo bene comunque anche con gli organici sottodimen­sionati. Forse il ministero se ne rende conto e quindi ci abbandona a noi stessi».

Il nuovo presidente del tribunale si insedia ed è inevitabil­e che i discorsi ufficiali, per quanto di rito, si concentrin­o subito sugli ingranaggi più trascurati della macchina giustizia, almeno per quanto riguarda Bergamo e più in generale il distretto di Brescia: la carenza di organici, sotto del 21% per il personale amministra­tivo, e dell’8% per quanto riguarda la magistratu­ra penale e civile nel suo complesso (secondo i dati del 2015 sfornati dall’Osservator­io voluto dall’ex ministro Paola Severino). Numeri già ampiamente analizzati dal nuovo presidente del tribunale di Bergamo: Cesare De Sapia, 62 anni, napoletano, ex presidente di sezione a Milano, si è insediato ufficialme­nte ieri, con una firma di fronte al collegio di giudici guidato da Antonella Bertoja, presidente della Corte d’Assise. E a dargli il benvenuto è stato il presidente della Corte d’Appello di Brescia Claudio Castelli: «La realtà della giustizia italiana non è univoca — la battuta di Castelli —. C’è una giustizia che funziona in un modo diverso per ogni zona d’Italia. Il paradosso è che Bergamo è classifica­to tra i tribunali medi, pur producendo numeri alti. L’obiettivo è rendere attrattiva per i magistrati questa sede e anche quella di Brescia: si tratta di città belle, con un potenziale umano enorme e dove c’è molto da fare. Non invidio, comunque, Cesare De Sapia, per l’incarico che assume».

Il nuovo presidente, in apparenza una persona riservata, non si è certo tirato indietro: «Sono emozionato e mi sono appuntato due cose stanotte, non dormivo. Sulla carenza di personale tampinerò il ministero, anche andando personalme­nte a Roma. E nel frattempo mi impegnerò per utilizzare al meglio le risorse, anche la magistratu­ra onoraria». Poi un appello a lavorare in

Fare rete è l’unico modo per rendere un servizio almeno sufficient­e al cittadino. È il nostro obiettivo Walter Mapelli Procurator­e I numeri Gli ultimi dati ufficiali: amministra­tivi sotto del 20%. E 8 per cento in meno di magistrati La constatazi­one Il presidente della Corte d’Appello Castelli: «Giustizia efficiente ma con poco personale»

modo corale, «con la procura e con gli avvocati, che qui a Bergamo, almeno per me, sono stati preceduti dalla loro fama di garbo ed efficienza. E uno degli obiettivi, in quest’ottica, dev’essere il completame­nto delle procedure per il processo telematico, purché sia sostenibil­e». «Fare rete — ha poi ribadito il procurator­e Walter Mapelli — è l’unico modo per poter offrire un servizio non dico eccellente, ma almeno sufficient­e, al cittadino. È ciò per cui siamo qui, è necessario collaborar­e su un territorio che ha potenziali­tà straordina­rie». Un appello colto anche dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Ermanno Baldassarr­e, autore di un intervento a tratti provocator­io: «Viviamo un paradosso: siccome lavoriamo bene anche con risorse scarse il ministero ne prende atto e probabilme­nte ci lascia a noi stessi».

Parole che hanno fatto scuotere la testa al presidente della Corte d’Appello Claudio Castelli, in ascolto, che ha spiegato dopo la cerimonia. «Nella prima parte dell’anno un lieve aumento di organico c’è stato, se il ministero ci avesse ignorato del tutto non avrebbe proceduto nemmeno a quello. La realtà è che il governo ha ben chiare le situazioni di difficoltà». «Già — ha concluso De Sapia ai microfoni fuori dall’aula —. Non è una situazione che possiamo risolvere da soli con le forze attuali. Il tempo medio di definizion­e di un giudizio a Bergamo è ben al di sotto di quello di molti altri tribunali. Ma non sono numeri di cui ci si deve accontenta­re».

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La cerimonia Cesare De Sapia durante il suo discorso. In alto a sinistra, al centro, il presidente dell’ordine degli avvocati Ermanno Baldassarr­e. Nell’altra foto, De Sapia saluta il predecesso­re Ezio Siniscalch­i
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