Nell'Orrido «chiodi» lunghi 8 metri
Partiranno all’inizio della settimana prossima i lavori per mettere in sicurezza il punto dell’Orrido di Taleggio, franato lunedì (foto valbrembanaweb.com). Si dovranno piantare nella parete «chiodi» lunghi otto metri. Intanto si fanno già sentire i disagi per pendolari e studenti.
Cinquanta chiodi da otto metri sosterranno l’Orrido. Ma prima che vengano piantati tutti bisognerà aspettare almeno due mesi, durante i quali i pendolari dovranno percorrere 40 chilometri in più, e gli studenti (e i loro genitori) dovranno alzarsi ogni mattina alle 6.
Si era capito subito che i tempi per sistemare la frana piombata lunedì mattina sulla provinciale di Taleggio sarebbero stati lunghi, e la previsione è stata confermata dai piani studiati per mettere in sicurezza il versante della montagna e riaprire la strada. «Il problema è che le opere da fare sono molto complesse e bisogna trovare un’impresa specializzata in grado di realizzarle iniziando nel giro di pochi giorni», spiega il sindaco di Taleggio Alberto Mazzoleni. Per reperirla si sta muovendo la Provincia, che ha stanziato per i lavori una somma di 300 mila euro. I dirigenti provinciali hanno scelto la strada della trattativa privata, che si può attuare per i casi d’urgenza. Oggi faranno partire gli inviti a un gruppo di imprese per presentare nel giro di pochi giorni il proprio preventivo per l’opera. L’idea è quella di raccogliere le offerte entro sabato, in modo da affidare subito i lavori e di aprire il cantiere per lunedì o comunque all’inzio della settimana.
L’ammasso di 3.500 metri
cubi di terra e pietre caduto sulla provinciale della Val Taleggio per ora non verrà toccato: in questo momento fa da sostegno a parte della parete, e il rischio è che togliendolo frani tutto in modo incontrollato. L’impresa dovrà quindi co- minciare a lavorare partendo dall’alto, piazzando delle micro mine che con le loro esplosioni faranno cadere il materiale pericolante. Tolto di mezzo quello, bisognerà rendere sicura la parete rocciosa. E per questo bisognerà infilare nella pietra cinquanta chiodi metallici di lunghezze che andranno dai 6 agli 8 metri. Lavoro molto difficile, tanto che si calcola di riuscire a piazzarne non più di due al giorno. E solo per questo servirà quindi un mese e mezzo. Terminata questa fase, saranno sistemate delle reti di contenimento.
Solo a quel punto si potrà portare via il materiale caduto e verificare le condizioni della strada, e capire se sarà necessario effettuare dei lavori anche per il ripristino della carreggiata. L’intenzione della Provincia e dei Comuni di Taleggio e Vedeseta è di riuscire a rendere praticabile il prima possibile almeno una delle corsie dell’intera carreggiata, per creare un senso unico alternato e alleviare una situazione viabilistica che si prevede sarà molto complicata. Per i pendolari, ma anche per i 24 studenti di Taleggio che devono raggiungere ogni giorno le scuole medie di San Giovanni Bianco o gli istituti superiori di Zogno o Bergamo. «Il che significa doversi alzare ogni mattina almeno tre quarti d’ora prima, fra le 6 e le 6.15 — calcola Mazzoleni —. In questi giorni stiamo effettuando i calcoli per stabilire i tempi per il trasporto pubblico e capire come organizzarlo al meglio. Bisognerà avere pazienza per un paio di mesi».
Le opere da fare sono molto complesse, bisogna trovare la ditta giusta. Intanto stiamo tentando di riorganizzare il trasporto pubblico per ridurre i disagi
Alberto Mazzoleni
Sindaco di Taleggio